2013-03-28 13:56:45

Colombia: per l'omicidio dell'arcivescovo di Cali, capi guerriglia assolti in appello


Il tribunale superiore di Cali (300 km a sud-ovest di Bogotá), ha assolto cinque esponenti del Segretariato (massimo organo direttivo) delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) condannati in prima istanza, il 20 dicembre 2011 per aver ordinato l’omicidio dell’arcivescovo della capitale di Valle del Cauca, mons. Isaías Duarte Cancino. La Corte ha ordinato di “revocare nella sua integrità” il precedente verdetto, prosciogliendo i comandanti della guerriglia noti con gli alias di ‘Alfonso Cano’ (ucciso in combattimenti con l’esercito nel novembre 2011), ‘Timochenko’ – l’attuale massimo leader del gruppo armato – , ‘Efraín Guzmán’ (morto nel 2003), ‘Pablo Catatumbo’ e ‘Iván Márquez’; quest’ultimo è oggi il capo negoziatore delle Farc allo storico processo di pace con il governo ospitato a Cuba. I cinque - riferisce l'agenzia Misna - erano stati condannati a 25 anni di carcere e al pagamento di un miliardo di pesos (circa 420.000 euro) ai familiari del presule per danni morali. Fonti di stampa riferiscono che il tribunale superiore, pur riconoscendo tra i moventi dell’omicidio il ruolo del religioso e la sua ferma posizione di condanna contro i gruppi armati e il narcotraffico, ha concluso che “non esistono i meriti giuridici…per determinare che l’ordine provenne dai vertici ribelli”. La Corte ha anche dichiarato priva di valore la testimonianza di un guerrigliero pentito, Julio Rodrigo Iriarte, che affermò di aver udito nel 2001 una conversazione tra due comandanti ribelli sull’opportunità di “uccidere il padre”. Non è stato tenuto conto inoltre della deposizione dell’autista del presule, che ha affermato di aver udito minacce della guerriglia ai suoi danni in almeno due occasioni. I magistrati hanno infine sostenuto che il tribunale di prima istanza ha condannato le Farc solo sulla base dei “nefasti precedenti del raggruppamento sovversivo”, senza tenere presente che anche altri gruppi fuori legge si sentivano colpiti dalle denunce di mons. Duarte. L’arcivescovo fu assassinato da due uomini armati mentre usciva dalla parrocchia ‘Buen Pastor’ di Cali, dove aveva celebrato un matrimonio collettivo. I due esecutori materiali dell’omicidio sono stati condannati otto anni fa: uno sta scontando 35 anni di carcere, l’altro, prosciolto in appello, è stato ucciso un anno fa. (R.P.)







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