Repubblica Centrafricana: condanna internazionale al golpe compiuto dai ribelli Seleka
Tensione ancora altissima in Repubblica Centrafricana. Dopo il colpo di Stato del
gruppo ribelle Seleka, che ha rovesciato il presidente Bozizè, appare ancora incerto
il numero delle vittime degli scontri tra esercito e insorti, mentre crescono i disagi
per la popolazione civile. Intanto, continuano i saccheggi e le violenze dei miliziani.
Il servizio di Giulio Albanese:
Vere e proprie
vessazioni nei confronti della popolazione civile che portano grande discredito al
movimento golpista, il quale ha soppresso tutte le istituzioni democratiche. Sta di
fatto che al momento non è ancora possibile avere un bilancio esatto delle vittime.
Come se non bastasse, le poche organizzazioni umanitarie sul campo non riescono ad
intervenire per l’ostracismo posto dai ribelli. E mentre la comunità internazionale
condanna fermamente il golpe chiedendo il ristabilimento dello stato di diritto, riconoscendo
la legittimità del ruolo istituzionale del presidente defenestrato Francois Bozize,
l’Unione Africana ha deciso di sospendere il Centrafrica, in quanto l’iniziativa del
Seleka è avvenuta in flagrante violazione degli accordi di Libreville del gennaio
scorso. Come se non bastasse, vi è sempre la minaccia dei ribelli dello Lra che infestano
le zone rurali al confine col l’ex Zaire e il Sudan e per questa ragione il governo
ugandese ha deciso di mantenere il proprio contingente di 3000 uomini operativo sul
campo.