Zimbabwe: per le prossime elezioni i vescovi esortano a rifiutare l'intolleranza politica
In vista delle elezioni politiche in Zimbabwe previste a giugno, la Conferenza episcopale
del Paese (Zec) ha lanciato un accorato appello alla tolleranza per progredire verso
un’autentica democrazia. In una lettera pastorale diffusa il 23 marzo e ripresa dall’agenzia
cattolica africana Cisa, i vescovi sottolineano l’importanza per il futuro del Paese
del prossimo appuntamento elettorale, paragonabile – affermano - al voto che nel 1980
portò all’indipendenza dell’allora Rodesia dal Regno Unito. Lo Zimbabwe “deve chiudere
la porta all’intolleranza politica, alla violenza, all’impunità, alla mancanza di
trasparenza e all’irresponsabilità, come all’intimidazione e alla corruzione” e aprire
un’altra porta, quella “verso un’autentica democrazia”, scrivono i presuli, sottolineando
che molti sperano in elezioni “libere e giuste così da permettere una piena riabilitazione
del Paese nella comunità internazionale”. Secondo i vescovi questo dovrebbe essere
possibile dopo il referendum del 16 marzo con il quale i cittadini dello Zimbabwe
hanno approvato la nuova Costituzione. Il testo è stato approvato con il sostegno
di Robert Mugabe e Morgan Tsvangirai, i due leader rivali da quattro anni alla guida
di un Governo di unità nazionale. La nuova legge fondamentale, che entrerà in vigore
solo dopo le prossime elezioni di giugno, fissa un massimo di due mandati di cinque
anni per il presidente. Non avendo un carattere retroattivo, non si applica all’anziano
Presidente Mugabe, al potere da 33 anni, che ha potuto quindi ricandidarsi anche questa
volta. Ricordando le violenze e i brogli che hanno contrassegnato le ultime contestate
elezioni presidenziali del 2008, vescovi sottolineano la diffusa volontà di guardare
avanti ed esortano il Paese alla riconciliazione per affrontare i suoi problemi: dalla
corruzione, all’emigrazione di massa, all’istigazione all’odio, alle divisioni etniche
e tribali. La lettera pastorale ricorda in proposito l’impegno concreto della Chiesa
per sanare le ferite che hanno diviso i cittadini dello Zimbabwe e sottolineano l’importanza
di un processo elettorale “credibile” e “pacifico”. “La violenza e l’intimidazione
che abbiamo visto in passato , ammoniscono in conclusione i vescovi - umiliano l’aspirazione
della nostra Nazione alla democrazia”.(A cura di Lisa Zengarini)