Siria. Il leader dimissionario dell'opposizione parteciperà al vertice della Lega
Araba
In Siria al centro dell’attenzione le dimissioni del leader della Coalizione nazionale
di opposizione, Moaz Al Khatib, che parteciperà comunque domani al vertice della Lega
Araba, che si tiene a Doha fino a mercoledì. A prendervi parte anche il capo del governo
ad interim dell'opposizione, Ghassan Hitto, eletto martedì scorso. Intanto, oggi ancora
combattimenti nel Paese con un razzo sparato dall’opposizione sul centro di Damasco,
che ha provocato la morte di una persona e diversi feriti, mentre - riferiscono fonti
turche - il comandante ribelle siriano, colonnello Riad al-Asaad, cofondatore dell'Esercito
Siriano Libero, è stato ricoverato in un ospedale in Turchia dopo essere stato ferito
in un’esplosione in Siria. Sul significato delle dimissioni di Al Khatib, Debora
Donnini ha sentito Gianmarco Volpe, responsabile dell’area Medio Oriente
e Nord Africa del Cesi, Centro Studi internazionali:
R. – Ciò che
è accaduto è la prova di un qualcosa che era evidente già nei mesi passati, e cioè
quelle divisioni molto profonde, che stanno accompagnando la nascita e la crescita
dell’opposizione siriana fin dalla sua creazione. Quando la Coalizione nazionale dell’opposizione
è stata formata in Qatar, e quindi quando è stato eletto Al-Khatib come capo dell’opposizione,
c’è stata la vittoria di una linea più di dialogo nei confronti di Assad. Questa linea
adesso sembra venire meno. L’elezione di Hitto e quindi la decisione da parte soprattutto
di Paesi esteri di formare una sorta di governo all’estero, alla stregua di ciò che
è accaduto in Libia, lascia pensare come in realtà anche i Paesi stranieri abbiano
delle agende diverse sulla Siria. In questo momento sta emergendo la linea di fermezza
e di non dialogo nei confronti di Assad.
D. – Comunque il leader dimissionario
della Coalizione nazionale siriana, Al-Khatib, ha annunciato la sua partecipazione
al vertice della Lega Araba, dove pronuncerà un discorso, dicendo però che questo
non ha nulla a che vedere con le sue dimissioni. Come interpretare questo gesto?
R.
– Credo che Khatib comunque voglia continuare a lavorare per il proprio Paese, ma
non all’interno delle istituzioni. Questo l’ha già detto nel momento in cui ha annunciato
le sue dimissioni. Khatib comunque era stato invitato al vertice della Lega Araba
insieme al nuovo premier del governo dell’opposizione, Hitto, ed è ovvio che questo
rappresenti un poco una contraddizione, perché s’invitano due figure, entrambe portatrici
di due linee distinte.
D. – Il centro di Damasco è sotto il fuoco, in questo
momento, dei mortai dei ribelli, schierati sul Monte Qasioun , che sovrasta la capitale
della Siria. Quindi vanno avanti i combattimenti e la situazione è sempre molto difficile...
D.
– La situazione continua ad essere complessa, perché il fronte ribelle ha registrato
progressi sul campo negli ultimi mesi, però le forze di Assad continuano a conservare
la loro superiorità aerea. In questo contesto, comunque, va rivelato come lo stesso
Free Syrian Army, cioè l’esercito ribelle, sia altrettanto diviso, per cui abbiamo
non solo divisioni all’interno dello stesso esercito dell’opposizione – Free Syrian
Army, gruppi jihadisti, che combattono contro l’esercito di Assad – ma abbiamo anche
una divisione tra le forze dell’opposizione sul campo e quelle che sono le forze dell’opposizione
dal punto di vista politico.