Messa di Papa Francesco a "Santa Marta": Dio è paziente con le nostre debolezze
Durante la Settimana Santa, pensiamo alla “pazienza” che Dio ha con ognuno di noi.
Lo ha detto Papa Francesco durante la breve omelia della Messa presieduta, come di
consueto, nella Cappella della “Casa Santa Marta” in Vaticano, alla quale erano presenti,
tra gli altri, i giornalisti de L’Osservatore Romano. Il servizio di Alessandro
De Carolis:
L’emblema dell’infinita
pazienza che Dio ha per l’uomo è riflesso nell’infinita pazienza che Gesù ha per Giuda.
Papa Francesco ha preso spunto dalla scena del Vangelo di oggi, nel quale Giuda critica
la scelta di Maria, sorella di Lazzaro, di ungere i piedi di Gesù con trecento grammi
di prezioso profumo: meglio sarebbe stato – sostiene Giuda – venderlo e dare il ricavato
ai poveri. Giovanni nota nel Vangelo che a Giuda non interessavano i poveri ma i soldi,
che rubava. Eppure, ha osservato il Papa, “Gesù non gli ha detto: ‘Tu sei un ladro’”.
Con l’amore, ha affermato, “è stato paziente con Giuda, cercando di attirarlo a sé
con la sua pazienza, con il suo amore. Ci farà bene pensare – ha soggiunto – in questa
Settimana Santa, alla pazienza di Dio, a quella pazienza che il Signore ha con noi,
con le nostre debolezze, con i nostri peccati”.
Anche il brano di Isaia della
prima lettura, aveva notato Papa Francesco, nel presentare “l’icona di quel ‘servo
di Dio’, ha sottolineato di Gesù la mitezza, la pazienza. Che è la pazienza di Dio
stesso. “Quando si pensa alla pazienza di Dio: quello è un mistero!”, ha esclamato
Papa Francesco. “Quanta pazienza ha Lui con noi! Facciamo tante cose, ma Lui è paziente”.
E lo è, ha detto ancora, “come quel padre che il Vangelo dice che ha visto il figlio
da lontano, quel figlio che se n’era andato con tutti i soldi della sua eredità”.
E perché, si è chiesto il Papa, l’ha visto da lontano? “Perché tutti i giorni andava
in alto a guardare se il figlio tornava”. Questa, ha ripetuto Papa Francesco, “è la
pazienza di Dio, questa è la pazienza di Gesù”. E ha concluso: “Pensiamo a un rapporto
personale, in questa Settimana: come è stata nella mia vita la pazienza di Gesù con
me? Soltanto questo. E poi, uscirà dal nostro cuore una sola parola: ‘Grazie, Signore!
Grazie per la tua pazienza”.