Non lasciatevi rubare la speranza: così Papa Francesco nella Domenica delle Palme
Nell’Omelia della Messa nella Domenica delle Palme il Papa ricorda che “Gesù entra
in Gerusalemme”, ma subito spiega che “entra da re” ma secondo l’ottica di Dio e non
degli uomini: “Il suo trono regale è il legno della Croce”, dice Papa Francesco,
che aggiunge: “Questo è Gesù”. “La folla lo acclama come Re. E Lui non si oppone,
non la fa tacere. Ma che tipo di Re è Gesù? Guardiamolo: cavalca un puledro, non ha
una corte che lo segue, non è circondato da un esercito simbolo di forza. Chi lo accoglie
è gente umile, semplice, che ha il senso di guardare in Gesù qualcosa di più; ha quel
senso della fede, che dice: “Questo è il Salvatore”. Gesù non entra nella Città Santa
per ricevere gli onori riservati ai re terreni, a chi ha potere, a chi domina; entra
per essere flagellato, insultato e oltraggiato, come preannuncia Isaia nella Prima
Lettura (cfr Is 50,6); entra per ricevere una corona di spine, un bastone,
un mantello di porpora, la sua regalità sarà oggetto di derisione; entra per salire
il Calvario carico di un legno. E allora ecco la seconda parola: Croce. Gesù
entra a Gerusalemme per morire sulla Croce. Ed è proprio qui che splende il suo essere
Re secondo Dio: il suo trono regale è il legno della Croce!". Spiega:
“Davanti
a Pilato Gesù dice: Io sono Re; ma la sua è la potenza di Dio, che affronta il male
del mondo, il peccato che sfigura il volto dell’uomo. Gesù prende su di sé il male,
la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con
il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio”. “E’ con la croce che
ha vinto il male”.
Papa Francescoro dice: "Penso a quello che Benedetto XVI
diceva ai cardinali: “Voi siete principi, ma di un Re crocifisso. Quello è il trono
di Gesù”.
“Questo è Gesù. Questo è il suo cuore che guarda tutti noi, che
guarda le nostre malattie, i nostri peccati. E’ grande l’amore di Gesù. E così entra
in Gerusalemme con questo amore e guarda tutti noi. Gesù è Dio, ma si è abbassato
a camminare con noi. E’ il nostro amico, il nostro fratello. Qui ci illumina nel cammino.
E così oggi lo abbiamo accolto. E questa è la prima parola che vorrei dirvi: gioia!” Papa
Francesco non nega il male nel mondo:
“Guardiamoci intorno: quante ferite
il male infligge all’umanità! Guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono
chi è più debole, sete di denaro, di potere, corruzione, divisioni, crimini contro
la vita umana e contro il creato! E i nostri peccati personali: le mancanze di amore
e di rispetto verso Dio, verso il prossimo e verso l’intera creazione. Gesù sulla
croce sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge
nella sua risurrezione.” Dunque l’incoraggiamento forte del Papa:
“Cari
amici, noi tutti possiamo vincere il male che c’è in noi e nel mondo: con Cristo,
con il Bene! Ci sentiamo deboli, inadeguati, incapaci? Ma Dio non cerca mezzi potenti:
è con la croce che ha vinto il male! Non dobbiamo credere al Maligno che ci dice:
non puoi fare nulla contro la violenza, la corruzione, l’ingiustizia, contro i tuoi
peccati! Non dobbiamo mai abituarci al male! Con Cristo possiamo trasformare noi stessi
e il mondo. Dobbiamo portare la vittoria della Croce di Cristo a tutti e dappertutto;
portare questo amore grande di Dio. E questo chiede a tutti noi di non avere paura
di uscire da noi stessi, di andare verso gli altri. La folla dei discepoli lo accompagna
in festa, i mantelli sono stesi davanti a Lui, si parla di prodigi che ha compiuto,
un grido di lode si leva: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli»”.
Gesù entra a Gerusalemme
per morire sulla Croce, ricorda Papa Francesco:
“Gesù svuotò se stesso, assumendo
la nostra condizione e ci è venuto incontro. Impariamo a guardare in alto verso Dio,
ma anche in basso verso gli altri, verso gli ultimi! E non dobbiamo avere paura del
sacrificio. Pensate a una mamma o a un papà: quanti sacrifici! Ma perché lo fanno?
Per amore! E come li affrontano? Con gioia perché sono per le persone a cui vogliono
bene. La croce di Cristo abbracciata con amore non porta alla tristezza, ma alla gioia!
E
Papa Francesco parla della gioia cristiana:
“Folla, festa, lode, benedizione,
pace: è un clima di gioia quello che si respira. Gesù ha risvegliato nel cuore tante
speranze soprattutto tra la gente umile, semplice, povera, dimenticata, quella che
non conta agli occhi del mondo. Lui ha saputo comprendere le miserie umane, ha mostrato
il volto di misericordia di Dio, si è chinato per guarire il corpo e l’anima. E ora
entra nella Città Santa! E’ una scena bella: piena di luce, di gioia, di festa.
Papa
Francesco parla della gioia di accogliere Gesù:
“Anche noi abbiamo accolto
Gesù; anche noi abbiamo espresso la gioia di accompagnarlo, di saperlo vicino, presente
in noi e in mezzo a noi, come un amico, come un fratello, anche come re, cioè come
faro luminoso della nostra vita”.
E dunque il richiamo forte a vincere la
tristezza, gli ostacoli, per trovare la gioia che non è possedere:
Non siate
mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi
prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere
tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo
a noi; nascedal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili,
anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano
insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il
diavolo, mascherato da angelo tante volte e insidiosamente ci dice la sua parola.
Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù! Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, ma soprattutto sappiamo
che Lui ci accompagna e ci carica sulle spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza
che dobbiamo portare in questo mondo. E per favore, non lasciatevi rubare la speranza!
Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù."
E poi Papa Francesco
parla dei giovani ricordando che da 28 anni la Domenica delle Palme è la Giornata
della Gioventù, celebrata a livello diocesano:
“Cari giovani, vi immagino a
fare festa intorno a Gesù, agitando i rami d’ulivo; vi immagino mentre gridate il
suo nome ed esprimete la vostra gioia di essere con Lui! Voi avete una parte importante
nella festa della fede! Voi ci portate la gioia della fede e ci dite che dobbiamo
vivere la fede con un cuore giovane, sempre, anche a settanta, ottant’anni! Con Cristo
il cuore non invecchia mai! Però tutti noi lo sappiamo e voi lo sapete bene che il
Re che seguiamo e che ci accompagna è molto speciale: è un Re che ama fino alla croce
e che ci insegna a servire, ad amare. E voi non avete vergogna della sua Croce! Anzi,
la abbracciate, perché avete capito che è nel dono di sé che si ha la vera gioia e
che è con l’amore che Dio ha vinto il male. Voi portate la Croce pellegrina attraverso
tutti i continenti, per le strade del mondo! La portate rispondendo all’invito di
Gesù «Andate e fate discepoli tutti i popoli» (cfr Mt 28,19), che è il tema
della Giornata della Gioventù di quest’anno. La portate per dire a tutti che sulla
croce Gesù ha abbattuto il muro dell’inimicizia, che separa gli uomini e i popoli,
e ha portato la riconciliazione e la pace. Cari amici, anch’io mi metto in cammino
con voi, sulle orme del beato Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Ormai siamo vicini
alla prossima tappa di questo grande pellegrinaggio della Croce di Cristo.”
Il
caloroso invito di Papa Francesco all’appuntamento con la Gmg a Rio a luglio prossimo:
“Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro! Vi do appuntamento
in quella grande città del Brasile! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle
vostre comunità, perché quell’Incontro sia un segno di fede per il mondo intero. Viviamo
la gioia di camminare con Gesù, di essere con Lui, portando la sua Croce, con amore,
con uno spirito sempre giovane!”. Il richiamo a Maria:
“Chiediamo l’intercessione
della Vergine Maria. Lei ci insegna la gioia dell’incontro con Cristo, l’amore con
cui lo dobbiamo guardare sotto la croce, l’entusiasmo del cuore giovane con cui lo
dobbiamo seguire in questa Settimana Santa e in tutta la nostra vita. Amen.”