2013-03-24 12:42:33

Messa delle Palme. Il Papa: siate nella gioia, non fatevi rubare la speranza. Ai giovani: arrivederci alla Gmg


Se ama la Croce, un cristiano non può essere triste e non deve lasciarsi rubare la speranza dal male. È il messaggio che Papa Francesco ha offerto domenica mattina da Piazza San Pietro, dove ha presieduto la Messa solenne della Domenica delle Palme. Davanti ad oltre 200 mila persone, il Pontefice ha poi salutato tutti i giovani del mondo, dando loro appuntamento alla Gmg di Rio del prossimo luglio. La cronaca della celebrazione nel servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Un invito al mondo: non fatevi rubare la speranza. Un invito ai giovani: dite al mondo che è bello seguire Gesù. Un invito a tutti, indistintamente: se uno è cristiano è un per forza un uomo felice, perché la Croce amata porta alla gioia. Davanti alla Piazza San Pietro gremita – che con le sue palme e gli ulivi secolari della Puglia rievoca la Gerusalemme di duemila anni fa – Papa Francesco offre, per la prima volta nella nuova veste, la propria lettura del dramma che cambiò il mondo, tra la strada percorsa da Cristo, Re senza corona all’ingresso di Gerusalemme, e quella verso la Croce, con la corona conficcata nella testa e gli osanna trasformati in insulti e le palme in chiodi. Com’è nel suo stile, Papa Francesco fa affiorare dalla liturgia tre parole chiave. La prima si rifà al clima pieno “di luce, di gioia, di festa” che circonda Gesù quando giunge nella Città Santa, la gioia:

“Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili (…) E ce ne sono tanti. E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù!”

Poi, come se quest’ultima esortazione gli sembrasse insufficiente, Papa Francesco – e lo farà molte volte durante l’omelia – solleva gli occhi dal testo scritto e scrutando la folla soggiunge:

“E per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù”.

È la frase che scuote la gente, fin lì assorta come durante la lettura recitata e cantata del Vangelo della Passione. E qui il Papa innesta la seconda parola, “Croce”, dopo aver mostrato il paradosso di Gesù, un Re il cui trono, dice, è una Croce di legno. “Penso – osserva – a quello che Benedetto XVI diceva ai cardinali: ‘Voi siete principi, ma di un Re crocifisso. Quello è il trono di Gesù’”. E da quel trono, prosegue, scende il sangue che lava, con la misericordia, i mali del mondo:

“Guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, che poi nessuno può portare con sé, deve lasciarlo. Mia nonna diceva a noi bambini: il sudario non ha tasche. Amore al denaro, potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato! (…) Gesù sulla croce sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione”.

La terza parola è “giovani”. Vi ho visti in tanti durante la processione, afferma Papa Francesco, ricordando come la Domenica delle Palme da 28 anni sia sinonimo di Giornata della gioventù. La Gmg è una festa per eccellenza e voi giovani, conferma, “avete una parte importante nella festa della fede”.

“Voi ci portate la gioia della fede e ci dite che dobbiamo vivere la fede con un cuore giovane, sempre, un cuore giovane anche a settanta, ottant’anni! Cuore giovane! Con Cristo il cuore non invecchia mai!".

Piazza San Pietro s’incendia e anche un sole fin lì avaro di luce si fa largo tra le nuvole così come il crescendo di Papa Francesco trova spazio ed eco nel cuore dei ragazzi. Il pensiero va alla Gmg di Rio de Janeiro, tappa che vivrà – annuncia – sulle “orme di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI”:

“Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità, perché quell’Incontro sia un segno di fede per il mondo intero. I giovani devono dire al mondo: 'E buono seguire Gesù; è buono andare con Gesù; è buono il messaggio di Gesù; è buono uscire da se stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù!”.

Ultimo aggiornamento: 26 marzo







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