Thailandia: incendio in campo rifugiati birmani, 35 morti
È di 35 vittime, per la maggior parte donne e bambini morti soffocati, e due feriti
gravi il bilancio finale di un violento incendio che si è sviluppato sabato nel campo
profughi di Ban Mae Surin, nell'estremo nord della Thailandia, dove sono ospitati
circa 3300 rifugiati birmani, per lo più appartenenti alla minoranza Karen. Secondo
il governatore dell’area, i danni alla struttura sarebbero ingenti: tra le 3 e le
400 capanne in paglia sarebbero andate distrutte e i circa duemila profughi che hanno
perso il loro alloggio sarebbero ora ospitati in tende. Stando alle prime ricostruzioni,
l’incendio è stato sedato dopo circa due ore e potrebbe essere stato originato da
una cucina di bambù, anche se i roghi nei campi – soprattutto nella stagione calda
che in Thailandia si sta avvicinando – non sono rari e si propagano facilmente anche
a causa dell’assenza di impianti antincendio. Sull'episodio, comunque, è stata aperta
un'inchiesta. Secondo fonti mediche, circa 200 sarebbero i feriti lievi, trasportati
nell’ospedale più vicino, a Chiang Mai. Sono oltre centomila, infine, i rifugiati
che vivono nei campi thailandesi al confine con il Myanmar, per la maggior parte fuggiti
dal conflitto tra il governo birmano e i guerriglieri Karen. Questi campi - circa
una decina e teoricamente provvisori - esistono dagli anni Ottanta, ma Bangkok vorrebbe
arrivare in tempi brevial rimpatrio dei rifugiati che hanno limitate possibilità di
movimento e non possono lavorare. (R.B.)