Siria. Unione Europea: accordo su soluzione politica non ancora su revoca embargo
armi
In seno all'Unione Europea, c'è la volontà comune di trovare ''una soluzione politica''
per risolvere la drammatica situazione in Siria, e ''tutte le opzioni sono sul tavolo
per raggiungere i nostri obiettivi'', anche l'eventualità di una revoca dell'embargo
sulle armi il primo giugno, un punto sul quale non c'è al momento accordo”: lo ha
detto oggi a Dublino Catherine Ashton, la responsabile della diplomazia dell'Ue, al
termine di una riunione informale dei ministri degli Esteri dei 27 più la Croazia,
la cui adesione è in calendario a luglio. Com'è stato confermato nella due giorni
svoltasi nel castello della capitale irlandese, Francia e Gran Bretagna premono per
una revoca dell'embargo in modo da poter fornire armi all'opposizione moderata al
regime di Bashar al-Assad, mentre altri Paesi, Germania e scandinavi in testa, sono
contrari. La linea finora accettata da tutti, ricordano fonti diplomatiche, è quella
emersa dall'incontro del 28 febbraio a Roma, alla presenza del segretario di Stato
Usa John Kerry e del leader moderato siriano Moaz al-Khatib, con la decisione di fornire,
tra l'altro, armi non letali ai ribelli moderati, oltre a supporto logistico e aiuti
di emergenza. La Ashton ha insistito sul fatto che il capitolo dell'embargo sulle
armi e delle sanzioni rappresenta soltanto una parte dell'azione europea. ''L'obiettivo
è raggiungere una soluzione politica - ha detto la responsabile della diplomazia Ue
– che permetta di fermare la strage, che autorizzi la fornitura di aiuti umanitari
veloci ed efficaci'', con particolare attenzione ai bambini.