Siria. Il nunzio a Damasco: continue "fumate nere" per la pace
In questi giorni, nelle parole di Papa Francesco, è risuonata più volte la parola
“pace”, un bene prezioso che per la Siria purtroppo resta ancora solo una speranza.
Giancarlo La Vella ha sentito il nunzio apostolico a Damasco, mons. Mario
Zenari:
R. - Partendo
dalle immagini che abbiamo vissuto in questi ultimi giorni, qui in Siria continuano
le “fumate nere” per quanto riguarda la pace. Da due anni osserviamo ogni giorno,
qua e là, dense colonne di fumo nero che si innalzano per centinaia di metri nel cielo.
Queste colonne di fumo nero sono dovute a esplosioni e a bombardamenti. Ecco, sì,
io vorrei commentare un passaggio del Santo Padre e precisamente quando ha detto che
“Non vi è vera pace, senza verità. Non vi può essere vera pace se ciascuno è la misura
di se stesso, se ciascuno può rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza
curarsi allo stesso tempo del bene e degli altri”. Ecco, a partire da quanto si sta
vivendo in Siria, e in altri Paesi del mondo che soffrono a causa di guerre civili,
viene spontaneo osservare come sia facile la tentazione di pensare di vincere con
la forza: con la forza si può ridurre tutto a silenzio, ma sotto le ceneri il conflitto
e l’odio non sono spenti. Quello che è importante non è vincere la guerra, ma conquistare
la pace. Questo obiettivo naturalmente si ottiene assieme: è un cammino arduo quello
per ottenere la pace; è un cammino lungo e tortuoso, che richiede grande coraggio,
ma non ci sono altre vie; è un cammino che comporta la ricerca di buoni e necessari
compromessi, cosa che - in fondo - non significa perdere, ma significa guadagnare.
D. - Papa Francesco parlava dell’importanza di creare ponti per favorire un
dialogo tra etnie e religioni diverse, come l'Islam, e quindi per favorire alla fine
la pace…
R. - Bisogna tentare di farlo e direi che questa è una parte fondamentale
del ministero del Papa come Vicario di Cristo: unire gli uomini a Dio e gli uomini
tra di loro.
D. - Essere Francesco, diventare Francesco: una scelta per ognuno
di noi. E' questa, forse, la strada per risolvere la crisi siriana?
R. - Certamente
sì. Francesco è colui che ha vivamente ripercorso l’immagine di Gesù agli occhi dei
suoi contemporanei, agli occhi di tutto il mondo e direi di ciascun uomo, al di là
della religione che professa. Questo Santo è conosciuto e venerato da queste parti,
perché i francescani sono in Terra Santa, in questi luoghi e anche in Siria da diversi
secoli. Adesso speriamo nel suo ministero, perché molto ci aspetta anche e soprattutto
da queste parti, da Papa Francesco.