2013-03-23 15:45:36

Siria. Il nunzio a Damasco: continue "fumate nere" per la pace


In questi giorni, nelle parole di Papa Francesco, è risuonata più volte la parola “pace”, un bene prezioso che per la Siria purtroppo resta ancora solo una speranza. Giancarlo La Vella ha sentito il nunzio apostolico a Damasco, mons. Mario Zenari:
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R. - Partendo dalle immagini che abbiamo vissuto in questi ultimi giorni, qui in Siria continuano le “fumate nere” per quanto riguarda la pace. Da due anni osserviamo ogni giorno, qua e là, dense colonne di fumo nero che si innalzano per centinaia di metri nel cielo. Queste colonne di fumo nero sono dovute a esplosioni e a bombardamenti. Ecco, sì, io vorrei commentare un passaggio del Santo Padre e precisamente quando ha detto che “Non vi è vera pace, senza verità. Non vi può essere vera pace se ciascuno è la misura di se stesso, se ciascuno può rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza curarsi allo stesso tempo del bene e degli altri”. Ecco, a partire da quanto si sta vivendo in Siria, e in altri Paesi del mondo che soffrono a causa di guerre civili, viene spontaneo osservare come sia facile la tentazione di pensare di vincere con la forza: con la forza si può ridurre tutto a silenzio, ma sotto le ceneri il conflitto e l’odio non sono spenti. Quello che è importante non è vincere la guerra, ma conquistare la pace. Questo obiettivo naturalmente si ottiene assieme: è un cammino arduo quello per ottenere la pace; è un cammino lungo e tortuoso, che richiede grande coraggio, ma non ci sono altre vie; è un cammino che comporta la ricerca di buoni e necessari compromessi, cosa che - in fondo - non significa perdere, ma significa guadagnare.

D. - Papa Francesco parlava dell’importanza di creare ponti per favorire un dialogo tra etnie e religioni diverse, come l'Islam, e quindi per favorire alla fine la pace…

R. - Bisogna tentare di farlo e direi che questa è una parte fondamentale del ministero del Papa come Vicario di Cristo: unire gli uomini a Dio e gli uomini tra di loro.

D. - Essere Francesco, diventare Francesco: una scelta per ognuno di noi. E' questa, forse, la strada per risolvere la crisi siriana?

R. - Certamente sì. Francesco è colui che ha vivamente ripercorso l’immagine di Gesù agli occhi dei suoi contemporanei, agli occhi di tutto il mondo e direi di ciascun uomo, al di là della religione che professa. Questo Santo è conosciuto e venerato da queste parti, perché i francescani sono in Terra Santa, in questi luoghi e anche in Siria da diversi secoli. Adesso speriamo nel suo ministero, perché molto ci aspetta anche e soprattutto da queste parti, da Papa Francesco.







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