Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica
Nella Domenica delle Palme e della Passione del Signore, il Vangelo, aprendo la Settimana
Santa e l’annuncio della Risurrezione, racconta la Passione del Nostro Signore Gesù.
Il buon ladrone, crocifisso accanto al Signore, gli dice con fiducia: “Gesù, ricordati
di me quando entrerai nel tuo regno”. E Gesù risponde:
“In verità io ti
dico: oggi con me sarai nel paradiso”.
Sul Vangelo della Passione ascoltiamo
il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano
missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
Che mistero
profondo è la vita dell’uomo, con il suo carico di sofferenza, di croce. “L’uomo è
terra che soffre”, dice un antico testo cristiano (Lettera di Barnaba, 6,9): dal gemito
che lo introduce alla vita, al rantolo che lo consegna all’eternità. E davanti a questo
mistero non ci sono alternative: o sotto la croce, schiacciato e frantumato, o sopra
la croce, libero, uomo vero, uomo che si dona. In questa Domenica delle Palme entriamo
a Gerusalemme con Gesù, l’uomo della croce, vittorioso, per dare inizio alla sua Passione
gloriosa. Il Vangelo oggi racconta la Via della Croce del Signore. In questa settimana,
che la tradizione cristiana, con profonda verità, dice “santa”, siamo chiamati a stare,
insieme alla Vergine Maria, accanto alla Croce del Signore, ad unirci a Lui, a seguirLo!
Non a seguire una vittima, un condannato, ma a contemplare il dono che Egli fa di
sé. Un antico inno canta: “O albero di vita eterna, pilastro dell’universo, ossatura
della terra, la tua cima tocca il Cielo e nelle tue braccia aperte brilla l’amore
di Dio”. Dalle croci quotidiane della vita, spesso frutto della nostra debolezza,
dei nostri peccati, ma anche della violenza e della prepotenza di chi ci sta accanto,
guardando la Croce di Cristo, Lui che si dona per noi, possiamo fare nostre le parole
del buon ladrone: “Signore Gesù, ricordati di me quando vieni nel tuo regno”. Che
questi giorni di preparazione silenziosa ed orante alla Passione di Cristo, ci permettano
di udire e di accogliere la sua parola divina, il suo “Io ti dico”, rivolto ad ognuno
di noi: “Oggi con me sarai nel paradiso”. E la Pasqua ci sarà data come liberazione.