2013-03-23 20:13:19

Delusione per lo slittamento della chiusura degli Opg: il commento di don Zappolini


“Abbiamo lavorato moltissimo perché il provvedimento sugli ospedali psichiatrici giudiziari passasse dalla carta ai fatti, abbiamo i progetti, ora dobbiamo dare il tempo alle Regioni per adeguare le strutture, perché chiuderle e basta non avrebbe risolto i problemi". A commentare così la proroga di un anno della chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), decisa venerdì dal governo, è il ministro della Giustizia, Paola Severino. Un fatto gravissimo, secondo quanti si erano impegnati per l’abolizione entro il 31 marzo 2013 di questi istituti come ci conferma, al microfono di Adriana Masotti, don Armando Zappolini, presidente del Cnca e membro del Comitato Nazionale “Stop Opg”:RealAudioMP3

R. - E’ un fatto grave, perché si sperava davvero che potesse concludersi questa pagina così umiliante per il nostro Paese. Una delle cose più belle e indimenticabili che disse il Papa, nel suo primo saluto, è che veniva dalla fine del mondo, ma ci sono delle fini del mondo che sono molto vicine a noi: luoghi così lontani dai quali non arrivano le grida fino a dove noi viviamo! Questa cosa ha creato una reazione molto forte con gli organi istituzionali, anche i sindacati, ma anche i cappellani delle carceri e tutte le associazioni che, in qualche modo, incrociano la vita di queste persone, dei detenuti.

D. - Nonostante i milioni di euro stanziati le regioni non sono state capaci di predisporre per tempo le strutture sostitutive agli Opg, ma c’è anche un dato positivo: la vostra idea alternativa agli ospedali è diversa e quindi - voi dite - c’è ancora spazio per muoversi su binari diversi. E’ così?

R. - C’è anche questa cosa. Noi stavamo criticando fortemente l’impostazione che in alcuni territori questa soluzione stava prendendo. Però, dall’altra parte questa data del 31 marzo è una data che ritenevamo importante, perché di fatto era la scadenza della fine di una storia umiliante del nostro Paese.

D. - Lo stesso Napolitano ha detto che è inaccettabile e intollerabile per un Paese che si voglia definire appena civile consentire che queste strutture restino aperte, anche un solo giorno in più…

R. - Negli Opg la situazione è ancora più umiliante e devastante che non quella delle carceri normali. La caratteristica di essere detenuti e insieme persone malate di mente con pericolosità sociale fa sì che ci siano solo forme di contenimento che molte volte - a causa anche della precarietà dei fondi, delle strutture fatiscenti - produce davvero delle umiliazioni alla dignità umana. La tortura nelle carceri fatta dal sovraffollamento non è niente a confronto dei trattamenti, perché sono persone contenute molte volte con pesanti dosi di farmaci, che non hanno spazi di autonomia; molte volte sono lì per proroghe di 6 mesi in 6 mesi, al di là anche del periodo di detenzione stabilito dal giudice, perché non c’è alcuna struttura di salute mentale del territorio che si fa carico di un loro percorso di riabilitazione.

D. - Qual è adesso l’impegno di chi finora si è occupato di questa questione?

R. - Noi continueremo come campagna “Stop Opg” a cercare i rapporti con i parlamentari, con i governi, con le regioni: vogliamo organizzare già a maggio una mille miglia per la salute mentale. Ci sarà una tappa nelle diverse città per far capire l’ipotesi di quello che noi vogliamo mettere al cuore del progetto: dal manicomio al territorio; da un contenimento duro e crudo a un percorso di riabilitazione medica individuale; da una segregazione che non ha futuro a un recupero di una dignità. La Legge Basaglia che ha fatto chiudere i manicomi e che ha attivato percorsi anche importanti di dignità per persone malate di mente vorremo che nel suo spirito arrivasse anche a bonificare e a cancellare la vergogna degli Opg. Quindi la campagna continua: l’obiettivo è quello di chiudere gli Opg e di trasformare questa degenza che umilia le persone in un percorso normale di assistenza sanitaria, con forme di contenimento adeguate alla situazione, ma che porti le persone a vivere una vita nel modo più dignitoso possibile.







All the contents on this site are copyrighted ©.