Obama a Ramallah ribadisce l'impegno per il riconoscimento di uno Stato palestinese
indipendente
"I palestinesi meritano un proprio Stato": nella sua prima storica visita a Ramallah,
in Cisgiordania, Barack Obama, ha rinnovato l’impegno degli Stati Uniti per una soluzione
"a due Stati" al conflitto israelo-palestinese. Poi a Gerusalemme, il presidente americano
ha tenuto un discorso davanti a 500 studenti israeliani e palestinesi in cui ha affermato
che "Israele è a un bivio" e deve "scegliere la pace", riconoscendo il diritto "all'autodeterminazione
e alla giustizia del popolo palestinese. Il servizio di Graziano Motta: Obama ha ribadito
con chiarezza che i palestinesi si meritano un proprio stato indipendente, che funzioni,
contiguo territorialmente con lo stato d’Israele. Abu Mazen è stato meno esplicito:
“Siamo pronti a mettere in pratica i nostri impegni e le nostre decisioni”, allusione
all' impossibilità di una ripresa del negoziato di pace, fermo da tre anni, senza
il congelamento delle costruzioni negli insediamenti ebraici di Cisgiordania; e “pronti
a rispettare gli accordi e le risoluzioni adottate in sede internazionale, ovvero
a ridar vita al Quartetto, composto da ONU, Stati Uniti, Europa e Russia. Quando invece
Obama si è detto convinto che la pace può scaturire solo da negoziati diretti tra
israeliani e palestinesi. Non si intravedono quindi tempi propizi; e a segnare questo
scetticismo oggi i lanci da Gaza – controllata dai palestinesi fondamentalisti di
Hamas – di quattro razzi Kassam, due dei quali caduti sul territorio israeliano senza
causare vittime e danni, e le manifestazioni ostili ad Obama a Ramallah, a poca distanza
dal luogo dei colloqui con Abu Mazen, e a Gaza, città dove sono state date alle fiamme
la sua immagine e la bandiera americana. Significativo pure che mentre a Gerusalemme
in un discorso a studenti israeliani Obama affermava che è giunto il momento per il
mondo arabo di far passi avanti verso la normalizzazione delle relazioni con Israele,
da Teheran Alì Khamei, guida suprema dell’ Iran, ha minacciato, in caso di attacco
di Israele, di radere al suolo Tel Aviv e Haifa.