Crisi a Cipro: il Governo presenta un piano B per evitare la bancarotta
Piano “B” pronto per evitare il fallimento di Cipro. Frutto di consultazioni serrate
per tutta la giornata di ieri, prevede il prelievo forzoso sui conti correnti, ma
solo su quelli oltre i 100 mila euro. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
Toccherà in
giornata al presidente Anastasiades, presentare il Piano B prima ai partiti e poi
- se riceverà il via libera - al voto del Parlamento; lo stesso che martedì aveva
sonoramente bocciato il controverso piano di salvataggio targato Ue, che prevedeva
un pesante prelievo forzoso sui depositi bancari, anche quelli dei piccoli risparmiatori.
Fine ultimo: raccogliere 5,8 miliardi di euro da aggiungere ai 10 promessi dall'Eurogruppo.
Nel frattempo le Banche resteranno chiuse fino a martedì, su richiesta dell’Istituto
Centrale di Nicosia, per evitare l’ulteriore emorragia di fondi verso Istituti di
credito esteri. Le autorità cipriote stanno anche studiando la possibilità di imporre
restrizioni sul movimento dei capitali. La più coinvolta resta la Russia: secondo
una stima dell'agenzia di rating internazionale Moody's nelle banche dell’Isola ci
sarebbero almeno 31 miliardi di dollari di proprietà russa. Oggi a Mosca, oltre al
ministro delle finanze cipriota Sarris, ci sarà pure il presidente della Commissione
Ue Barroso; una visita, la sua, già programmata da tempo, ma comunque utile a tranquillizzare
i vertici Moscoviti. Da parte sua, l’Europa teme il contagio. Un rischio concreto
o no? L’economista Luigi Cappugi: R. - Il rischio di contaminazione in questi
casi c’è sempre, ma è solo un rischio, per fortuna, e non si traduce in avvenimenti
disastrosi. Bisogna andare a vedere qual è la situazione di fondo, cioè quale sia
la struttura economica di Cipro, l’andamento della sua economia e quindi della finanza.
Se non si valutano tutte le variabili, restano semplicemente frasi che però possono
aumentare la preoccupazione dei cittadini.
Intanto la Chiesa greco-ortodossa
cipriota ha detto di essere pronta a mettere i propri beni a disposizione dello Stato
per contribuire a far uscire il Paese dalla crisi.