Angola: i vescovi respingono le accuse del leader dell’Unita
"Ignobili, diffamatorie e calunniose": così la Conferenza episcopale di Angola e Sao
Tomé (Ceast) qualifica le parole del Presidente dell'Unita (Unione Totale per l’Indipendenza
dell’Angola, il principale partito di opposizione del Paese), Isaias Samakuva, che
in un discorso ai parlamentari del suo partito, il 15 marzo scorso, aveva affermato,
tra l’altro, che “la gerarchia della Chiesa cattolica, per esempio, ha riconosciuto
pubblicamente che la Chiesa è stata infettata dal virus della corruzione”. In una
dichiarazione pubblicata sul suo sito Internet e ripresa dall'agenzia Fides, la Ceast
esprime il suo disappunto e chiede il rispetto delle persone e delle istituzioni.
“La Chiesa cattolica in Angola - scrive la Conferenza episcopale in un comunicato
stampa - ha accolto con sorpresa e preoccupazione, le recenti dichiarazioni del presidente
dell'Unita, in un discorso ai suoi parlamentari nella città di Menongue, il 15 marzo
scorso. Pertanto, la Chiesa cattolica dell’ Angola, intende chiarire ai fedeli e all'opinione
pubblica che: 1 - la missione della Chiesa non è quella di esprimere opinioni in materia
di controversie politiche dei partiti, né sostenere le loro cause. Tuttavia, è imperativo
per i pastori della Chiesa, di esprimersi sul degrado del linguaggio che fa male alla
pace e alla riconciliazione tra gli angolani. 2 – Le dichiarazioni del Presidente
dell'Unita sono inappropriate, offensive e diffamatorie. Violano e feriscono il decoro
istituzionale e il buon nome della Chiesa in Angola. 3 - Per questo motivo, la Chiesa
cattolica in Angola condanna ed esprime il suo dispiacere per tali dichiarazioni e
chiede il rispetto delle persone e delle istituzioni. 4 - Inoltre - concludono i vescovi
della regione - invita tutti i mezzi di comunicazione sociale al rispetto della verità
dei fatti e di evitare la manipolazione e l'uso improprio dei pronunciamenti della
Chiesa”. (R.P.)