Di fronte a una
folla di duecentomila fedeli che ha gremito piazza S. Pietro nel giorno della Solennità
di S. Giuseppe, Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa di inizio del ministero
petrino, in un clima di festa, semplicità, tenerezza. Riferendosi a Giuseppe -
che ebbe amorevole cura di Maria e si dedicò con gioioso impegno all'educazione di
Gesù Cristo - come modello di custodia della Chiesa, Francesco individua nella costante
attenzione a Dio, nella disponibilità al suo progetto, nella capacità di ascolto della
sua voce, con discrezione e umiltà, i tratti salienti del cristiano e di chi è chiamato
a guidare la barca di Pietro. "Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio
- ha ricordato il Pontefice - e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare
sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce". Ai nostri
microfoni il P. Tarcisio Stramare, direttore del movimento dei Giuseppini:
"Papa Francesco riflette il calore di cui la gente ha bisogno - precisa - ci occorre
proprio una persona che ci governi con cuore di padre, come Giuseppe". Fra Aldo
Vendemiati, della Fraternità Francescana di Betania, docente di Filosofia Morale all'Università
Urbaniana, ricorda che "il potere del Signore è stato esercitato lavando i piedi dei
suoi discepoli, che la grandezza suprema di Dio si manifesta nel chinarsi sul più
debole. Fu Francesco d'Assisi a volere che i superiori delle sue comunità fossero
chiamati ministri, quindi servi, non priori. E colui che serve non diminuisce in autorità.
Sposo della Chiesa è soltanto il Signore - aggiunge Fra Aldo - il successore degli
apostoli ha il compito di preservare, di custodire questa sposa per consegnarla a
Cristo, come vergine casta, direbbe s. Paolo. Questo è un bellissimo programma pastorale
per il Papa e per ogni pastore della Chiesa". Sullo stile di Francesco il religioso
precisa che "è molto attraente e questo può aiutare a far cadere tanti muri. Nello
stesso tempo però, conoscendo il cardinale Bergoglio, so anche che la sua fedeltà
e la sua ortodossia sono rocciose. Spero davvero che le simpatie che i suoi gesti
gli stanno guadagnando rimarranno in futuro, quando si tratterà di confrontarsi con
l'adamantina purezza della sua fede. Ci auguriamo che questa sua enorme carità
pastorale possa stimolare una profonda conversione, una adesione a Gesù Cristo per
non seguire le regole del mondo". (a cura di Antonella Palermo)