Il potere dell'umiltà: una riflessione di frà Aldo Vendemmiati su Papa Francesco
Il potere del servizio è un “bel programma” per il Pontificato di Papa Francesco.
Con queste parole, il religioso della Fraternità francescana di Betania, fra Aldo
Vendemmiati, torna sul contenuto dell’omelia con la quale martedì il nuovo Papa
ha inaugurato il suo ministero petrino. L’intervista è di Antonella Palermo:
R. - E’ un effetto
molto edificante, chiaramente in piena continuità peraltro con gli insegnamenti di
Benedetto XVI, di Giovanni Paolo II e così via. Un effetto molto edificante questa
sottolineatura della dimensione del potere come servizio.
D. - Un messaggio
che è anche in piena sintonia con la Quaresima che stiamo vivendo…
R. - Indubbiamente.
Ci avviamo verso il Giovedì Santo in cui proprio il Signore ci insegna che il servire
è regnare, che il suo potere è stato esercitato lavando i piedi dei suoi discepoli.
In questo, San Francesco - che è l’uomo evangelico - ha dato una testimonianza estremamente
significativa: Francesco voleva che i superiori delle comunità non fossero chiamati
priori, ma appunto "ministri" e quindi servi. Però, allo stesso tempo, in questa dimensione
del servizio fino all’estrema dedizione di sé, nel servizio più umile, non bisogna
vedere assolutamente una diminuzione dell’autorità di colui che serve, perché colui
che serve deve servire come Cristo e a colui che serve, a colui che presiede la comunità,
si deve la stessa obbedienza che si deve a Cristo.
D. - Facendo riferimento
ai sentimenti di bontà, di tenerezza con cui gli uomini e le donne dovrebbero relazionarsi,
il Papa ha detto che “questo non è segno di debolezza ma di forza”…
R. - Certamente.
E’ soltanto il forte che può chinarsi sul debole, questa è la bellezza del messaggio
evangelico: la grandezza suprema di Dio si manifesta nel chinarsi sul debole, addirittura
nel farsi debole tra i deboli, nel farsi piccolo tra i piccoli.
D. - Torniamo
su questa parola che ha attraversato praticamente l’intera omelia: "custode", "custodia".
Altrettanto similmente, il Papa è custode della Chiesa…
R. - Certo, la Chiesa
appartiene a Cristo e chi esercita il ministero che Cristo risorto ha affidato a Pietro
è evidentemente un ministero di custodia. Il Successore degli Apostoli ha il compito
di preservare, di custodire questa “sposa” per consegnarla a Cristo. Questo è un bellissimo
programma pastorale per il Papa, per ogni vescovo e per ogni pastore della Chiesa.
D.
- Non so se lei ha avuto la stessa impressione, ma davvero - stando anche in Piazza
San Pietro - ci sembrava che il carisma di questo nuovo Papa possa far avvicinare
anche i non credenti…
R. - Ci auguriamo che questa sua enorme carità pastorale
possa far abbattere anche gli steccati ideologici, non solo quelli di stile ma anche
quelli nelle convinzioni, perché il messaggio del Papa è, ed è stato fin dall’inizio,
un messaggio che ci stimola a una profonda conversione, a un’adesione profonda a Gesù
Cristo per non seguire le regole del mondo.