Siria, governo e ribelli si accusano: attacco con armi chimiche
L'esercito siriano ha bombardato la citta' di Ateibeh, a est di Damasco: lo denunciano
i comitati locali anti-regime, secondo cui l’attacco ha causato 26 morti e diversi
feriti, "che mostrano i sintomi di un attacco chimico”. Per la Casa Bianca non c’è
però nessuna evidenza che siano state usate armi di questo tipo. Alessandro Guarasci:
Ancora non
si sa chi abbia utilizzato armi chimiche e soprattutto se tale utilizzo ci sia stato
davvero. Per i ribelli è stato l’esercito di Damasco, per l’esercito sarebbero invece
state le opposizioni, tesi, quest’ultima, sostenuta dalla Russia. Il portavoce della
Casa Bianca Jay Carney afferma che non ci sono “prove a sostegno delle accuse di uso
di armi Chimiche da parte dell'opposizione''. Secondo il ministero degli Esteri britannico
se la notizia fosse confermata necessiterebbe di una ''risposta energica'' della comunita'
internazionale e richiederebbe di ''rivedere l'approccio'' usato finora. Condanna
anche da parte dell’Onu. Sul fronte dei combattimenti, sempre oggi, si segnalano diversi
colpi di mortaio sparati dai ribelli nei pressi delle sedi del ministero della difesa
siriano e dello Stato maggiore delle forze armate nel centro moderno di Damasco sotto
il controllo delle forze lealiste. Intanto Ghassan Hitto, capo del governo di transizione
ha affermato che non ci sarà alcuni dialogo col regime.