In 200 mila a Piazza San Pietro: "Il Papa, non solo applaudirlo ma imitarlo"
La figura di San Giuseppe custode umile e fedele, al centro dell’omelia di Papa Francesco,
è rimasta anche nel cuore della gente, come l’appello rivolto a ciascuno ad aver cura
dell’altro, di tutti, per non lasciare “ inaridire il nostro cuore”. Lo testimoniano
le voci raccolte da Gabriella Ceraso:
R. - Custode
degli altri, custode anche della propria anima: lui ci ha detto questo.
R.
- E’ stato veramente bellissimo!
D. - Ha parlato della custodia del Creato…
R. - Come la custodia di San Giuseppe, la custodia della famiglia: anche il
Papa custodisce la Chiesa. Anche ognuno di noi deve custodire gli altri.
R.
- La custodia del Creato: il Papa lo ha detto perché San Francesco è l’uomo della
pace, è l’uomo dell’amore per il Creato, dell’amicizia. Ha preso questo cammino per
la Chiesa e noi tutti dobbiamo seguirlo.
D. - Che messaggio si porta dentro
?
R. – Quello del rinnovamento della Chiesa e dell’apertura a coloro che non
credono: il Papa ha fatto un accenno a questo. Siamo in processo nuovo, di gioia,
di edificazione, come pure ha detto.
R. - Ha detto parole molto semplici,
parole molto toccanti. Io ho pensato che tutti le abbiano capite.
D. - Ha
parlato molto dell’amore l’uno per l’altro…
R. - Amore l’uno per l’altro anche
inteso come protezione.
R. - Passato il momento emotivo, dobbiamo cogliere
la sostanza: partire dalla conversione del cuore, perché - come ha detto il Papa -
dal cuore possono venire le cose buone. Ma bisogna anche purificarlo da tante cose
cattive, che sono sempre una tentazione.
D. - Un appello forte anche ai governanti…
R.
- Infatti, ha detto che non è solo la Chiesa, ma è il mondo che deve accogliere questo
amore e questa capacità di rinnovarsi nella segno della vera carità.
D. -
Cosa si apre d’ora in poi?
R. - Comincia una sfida. Quindi, è importante che
non solo lo applaudiamo, ma anche che lo imitiamo.
Tante sono state le emozioni
vissute dalle migliaia di pellegrini giunti in Piazza San Pietro per la Messa “d’inizio
del ministero petrino del Vescovo di Roma”. Un mosaico di colori le tante bandiere,
gli striscioni come quello con su scritto:"Va', Francesco ripara la mia casa" e le
luci dei flash che rilucevano in pieno giorno per salutare il Papa. Massimiliano
Menichetti:
Migliaia di
persone hanno salutato, pregato, abbracciato con il cuore il Papa. Tanti gli striscioni
colorati, con su scritto "Ti vogliamo bene, servitore del Signore, tu sei Pietro.
Buongiorno, Papa Francesco!", immersi tra le bandiere di tutto il mondo, tenuti con
la forza della fede e sventolati per il 265 successore di Pietro:
R. - Diciamo
che ho solamente tanta gioia nel cuore, tanta gratitudine al Signore, perché vediamo
ancora una volta l’azione dello Spirito Santo nella Chiesa e come riesce sempre a
svoltare la storia. Questo Papa ha già impressionato moltissimo per le sue parole,
per i suoi gesti, per il segno anche di sobrietà nella dignità, per il nome che ha
scelto.
R. – Sono ortodossa però mi è piaciuto il vostro Papa. E’ molto semplice,
mi piace come persona.
R. – Già vedere che passa così, ha preso i bambini,
fa correre le guardie svizzere avanti e indietro! Rompe proprio tutti gli schemi.
R.
– Mi hanno colpito l’umiltà e le parole semplici per tutti.
R. - Gli portiamo
tanto affetto, gli vogliamo bene!
R. - La sua parola mi colpisce, è schietto,
dice parole semplici, concrete, alla nostra portata.
R. - Porto grandi preghiere
per il suo pontificato, per la Chiesa. Tutti dobbiamo essere molto uniti in questi
momenti per vedere il mistero della comunione che per noi è l’essenza della Chiesa
nella carità.
D. – Una Messa per l’inizio del ministero petrino del vicario
di Cristo. Il Papa sottolinea questo legame forte con Pietro…
R. - Lui è molto
cosciente che ciò che ha ricevuto è un dono e non è soltanto la sua idea ma qualcosa
che ha ricevuto e di cui deve rispondere a Dio. E’ tutta una tradizione nella quale
si inserisce e che adesso deve riempire della volontà di Dio che è quella che salva.
Non vuole che il suo ministero, il ministero petrino che ha ricevuto, sia tutto incentrato
sulla sua persona,
D. – Voi siete venuti qui con uno stendardo con tutti i
nomi di bambini…
R. – Perché il giorno che c’è stata la fumata bianca, i miei
bambini sono venuti a scuola e hanno detto: Maestra, c’è la fumata bianca! Allora,
ho detto, bambini, diciamo il Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo che
ci ha mandato un Papa buono e bravo e abbiamo pregato per il Papa. Abbiamo pregato
per lui tre giorni. I bambini erano entusiasti. Tutti i bambini che sono presenti
qui.
R. – Un discorso molto semplice. Specialmente per i giovani è un bel punto
di riferimento. E’ bisognoso di tante preghiere perché sa che di problemi ce ne sono
tanti.
D. – Qual è il suo augurio per il Papa?
R. - Che possa avere
un bel dialogo con tutti.
D. - Che cosa porta nel suo cuore al Papa in questa
giornata così importante?
R. – Porto le mie preghiere, lo porto nel cuore,
lo sento vicino, gli vorrò sempre bene come ne ho voluto ai precedenti. Mi piace il
Papa, quello che è.
R. - E’ un’emozione fortissima. In questi pochi giorni
già Papa Francesco ci ha trasmesso tantissimo. Speriamo di rivederlo presto.
R.
– L’augurio è quello di prendere in mano la Chiesa nel modo giusto e stare vicino
alla gente, ma questo lui già lo sa. E’ un Papa che è molto vicino a tutti quanti
noi.
R . –E’ un’emozione grandissima! Che il Signore lo benedica e lo guidi
sempre.
R. – Nell’insieme è proprio la persona che serviva in questo momento.
Io penso che sia proprio lo Spirito Santo ad averlo mandato perché non ci sarebbe
stato tutto questo entusiasmo. Che continui così questo clima di fraternità.
R.
– Non ho parole, mi colpisce tanto, perché sembra che lui possa veramente verificare
quello che Benedetto XVI e tutti i Papi prima hanno iniziato: un nuovo cammino per
la Chiesa, in questo millennio.