Don Lorenzo ricorda quando il giovane Bergoglio disse: "Domani entro in Seminario"
Don Lorenzo Vecchiarelli, parroco della Chiesa romana di San Timoteo, conosce
il nuovo Papa da quando era giovane: abitavano insieme a Buenos Aires e frequentavano
lo stesso gruppo di amici. Ricorda quando, durante una festa, vedendo il giovane Bergoglio
pensoso in disparte, gliene chiede il motivo. E lui risponde: "Domani entro in Seminario!".
Si sono risentiti per telefono prima che il cardinale Bergoglio entrasse in conclave.
Sergio Centofanti ha intervistato don Lorenzo:
R. - Quello
che ricordo di lui, quando eravamo giovani, era la sua semplicità e una profonda serietà.
Quando in un particolare momento ci siamo incontrati, io ho sentito l’impulso del
suo spirito che voleva entrare in seminario. Questo ha spinto anche me ad entrare
in seminario: solo che lui è entrato dai Gesuiti e io dai Salesiani. Quello che posso
dire è che si è presentato fermamente davanti alle autorità civili con la sapienza
del Vangelo, una sapienza umile, chiara, ferma, davanti alla quale non retrocedeva
un millimetro. Quello che impressionava è anche la sua umiltà, perché non viaggiava
mai con macchina di rappresentanza, ma sui mezzi pubblici. Una persona che si è sempre
distinto anche per la sua mortificazione, molto grande, e per la semplicità con cui
ha operato. Un uomo che può diventare un faro per la nostra Chiesa: un faro non di
parole, quanto di testimonianza viva.
D. - Quindi anche il nome di Francesco
che ha scelto…
R. - ... si addice proprio alla sua scelta di povertà, perché
è un uomo che vive molto poveramente. Questo lo sanno tutti. Si capisce già dalle
prime parole che ha detto: è un uomo che non si spreca in chiacchiere e che ha un
cuore aperto agli altri.