Padre Chiera: i "meninos de rua" di Rio attendono con gioia Papa Francesco
Con il passare dei giorni, cresce nella Chiesa e nel mondo la gioia per l'elezione
di Papa Francesco. Un sentimento particolarmente sentito in America Latina e, in particolare,
tra i poveri e i bisognosi. Alessandro Gisotti ha raccolto la testimonianza
di padre Renato Chiera, fondatore della "Casa do Menor" di Rio de Janeiro,
da 40 anni al fianco dei meninos de rua, i ragazzi di strada:
R. - Mi ha emozionato
fino alle lacrime. Lo Spirito Santo esiste, va oltre tutti i calcoli umani di giornalisti,
di persone che fanno inchieste, è Lui che comanda nella Chiesa, è Lui che porta avanti
la Chiesa. Ho la gioia di vedere che il cuore di Roma palpiterà per il Terzo mondo.
Francesco vuol dire un programma di vita, una Chiesa che deve essere riformata. “Ricostruisci
la mia Chiesa”, diceva Gesù a Francesco. E’ quello che dice al nostro nuovo Francesco.
Sarà la voce dei poveri. Ho parlato con una ragazza che ha avuto un bambino che abbiamo
salvato dalla droga e dal crack e questa signora mi ha detto: “Ho visto l’amore di
Dio nel suo cuore, è un Papa buono, lavora col cuore non con le leggi”. Ha chiesto
a noi di pregare per lui. Quest’uomo andrà ad abbracciare molte persone che hanno
bisogno.
D. – Quali sono le speranze che anche i meninos de rua hanno
quando guardano a questo Papa?
R. – Noi siamo molto contenti perché verrà in
Brasile. L’altro Papa non poteva venire alla "Casa do Menor" perché era già anziano.
Noi lo invitiamo di nuovo, chissà che faccia un salto da noi.