La semplicità calorosa dei parenti italiani del Papa, il cugino venuto dall'Argentina
Papa Francesco è di origini piemontesi e nell’astigiano, appena saputa la notizia
della sua elezione, i giornalisti si sono riversati a Portacomaro per cercare i suoi
lontani parenti. Di loro ci parla Benedetta Capelli:
E’ la fine di
una lunga giornata di lavoro nei campi di Portacomaro, nell’astigiano, passata ad
accudire gli animali e a raccogliere i frutti della terra. Ritmi scanditi dalla natura
dall’alba fino al tramonto. Quel giorno – mercoledì 13 marzo – però qualcosa di diverso
c’è. In Vaticano i cardinali, illuminati dallo Spirito Santo, devono scegliere il
nuovo Papa e tra di loro in Cappella Sistina c’è pure un lontano parente, un cugino
nato in Argentina che di cognome fa Bergoglio. Nel cuore di Delmo cresce la speranza
appena la fumata del comignolo si fa via via più bianca:
"Dato che sapevo
che era venuto che era lì nel Conclave e sapevo che l’altra volta non era passato
per pochissimi voti, allora seguivo… Ci, speravo, sì! Ho detto: va a finire che è
lui!".
Habemus Papam…
"Una grande emozione. Come hanno
detto il suo nome tutta la gente che mi conosce, ha telefonato, è venuta qui, abbiamo
fatto una festa, un brindisi, un brindisi di allegria!".
E poi, Delmo lascia
andare i ricordi di un tempo lontano:
"Mi ricordo quando ero molto piccolo
che è venuto dai nonni, sono venuti i suoi dai nonni. Noi abitavamo nella stessa casa.
Sono passati tanti anni. Io ho un anno in meno di lui. Era una famiglia semplice.
Sono andati in Argentina per lavoro".
La casa era quella in cima alla collina,
una vista splendida sulle terre astigiane e oggi proprietà di un antiquario, Giorgio,
che l’ha rimessa a nuovo. Qui l’allora cardinale Bergoglio, nel 2005 volle tornare
per ritrovare le sue origini. A guidarlo in questo viaggio nel passato fu il cugino
Primo, scomparso qualche tempo fa, che regalò all’arcivescovo di Buenos Aires un sacchettino
di terra e una bottiglia di Grignolino. Ai cronisti, l’antiquario ha raccontato che
non avendo incontrato il cardinale Bergoglio gli inviò le foto della casa. Il porporato
rispose e da allora iniziò una corrispondenza; l’ultima lettera risale al 9 gennaio
scorso. “Preghi per me”: scriveva l’arcivescovo e “forse – dice oggi Giorgio - l’ho
fatto troppo”.
Giovanni Angelo era il nonno di Papa Francesco partì per l’Argentina
con la solita valigia degli emigranti, legata con lo spago perché traboccante di sogni:
"Siamo
una famiglia di contadini, abbiamo sempre fatto i contadini. I Bergoglio hanno sempre
frequentato la Chiesa. Siamo sempre stata gente normale. Si andava a Messa, è normale
così".
Una spiritualità semplice e piena di devozione. “Papa Francesco
ama le chiese – racconta sua cugina Giuseppina – ma soprattutto quelle povere”. E
proprio nella parrocchia di Portacomaro si terrà domenica una Messa di ringraziamento,
nella cattedrale di Asti sarà il vescovo, mons. Francesco Guido Ravinale, a officiare
la celebrazione. Intanto, fervono i preparativi per la Messa di inizio Pontificato
prevista martedì in Vaticano. Si stanno organizzando diversi pullman di fedeli da
Portacomaro, mentre i parenti sono già pronti a incontrare Papa Francesco, quel cugino
argentino ormai entrato nel cuore di molti:
"Posso augurargli che abbia
tanta fortuna, che si trovi bene nel suo lavoro e gli auguro tanta salute perché possa
andare avanti a lungo".