2013-03-15 13:51:52

Ampia sintesi del briefing di P. Lombardi: no a campagna calunniosa contro il Papa


Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha tenuto un nuovo briefing con i giornalisti. "Benvenuti ancora una volta per questo incontro - ha esordito - in cui accompagniamo il Pontificato nei suoi primi passi, con molta gioia e con molto entusiasmo. Ieri pomeriggio, abbiamo potuto partecipare con la trasmissione televisiva, alla prima concelebrazione del nuovo Papa con i cardinali elettori nella Cappella Sistina. Eravamo molto attenti al suo stile, che si manifestato - ancora una volta - semplice, diretto. In particolare abbiamo seguito la sua omelia: abbiamo visto che era una omelia breve, che ha voluto dare senza leggere un testo, ma in modo diretto, spontaneo, molto incisivo con le tre parole 'camminare', 'edificare', 'confessare'. Quindi ci ha dato una impressione di chiarezza, semplicità, ma anche grande forza di messaggio".

Padre Lombardi ha fatto alcune annotazioni sul discorso di questa mattina "che sono abbastanza caratteristiche - ha detto - dello stile di questo Papa. Si rivolge ai cardinali chiamandoli 'fratelli', 'fratelli cardinali' e non 'signori cardinali' come era forse abituale per le nostre orecchie. Poi ha dato notizia del fatto che il cardinale Mejia ha avuto un malore, un infarto ed è ricoverato. Ha voluto dirlo in modo tale che tutti partecipassero a questo evento, ma - ha detto - che non è grave. Speriamo che sia così. Poi ha fatto un bel riferimento allo Spirito Santo: lo Spirito Santo che è armonia, ma che è anche Colui che crea con i doni la diversità che c’è nella Chiesa. Ha usato un’espressione molto, molto bella, dice: 'Il Paraclito, lo Spirito Santo fa le differenze nelle Chiese. Sembra che sia un apostolo di Babele', cioè facendo le differenze che creano confusioni, ma invece è quello che fa anche l’unità, l’armonia fra queste differenze. E ha citato un padre che diceva: 'Ipse harmonia est' - 'Lo Spirito Santo è armonia'. Poi ha fatto un bel passaggio sull’età anziana, sulla vecchiaia, pensando che si rivolgeva ad un uditorio non molto giovane e una bella meditazione sull’età anziana, citando anche il poeta Hölderlin, tedesco, che è uno dei suoi poeti preferiti, che diceva: 'Es ist ruhig, das Alter, und fromm' cioè la vecchiaia è tranquillità e devozione e preghiera, tranquillità e preghiera. Ha parlato molto bene della sapienza come dono della vecchiaia da comunicare ai giovani. Quello è stato un passo anche molto significativo".

Quindi ha dato alcune informazioni sull’attività del Santo Padre, su come ha passato la giornata. Il direttore della Casa di Santa Marta ha detto che quando Papa Francesco "va per i pasti, per la cena o per il pranzo, di solito arriva che i cardinali sono già arrivati… allora va a trovare un posto che sia libero: non ha un posto particolare per lui e va a mettersi a un tavolo dove trova un posto libero, dove ancora può inserirsi. Con molta naturalezza". "Questa mattina - ha proseguito - ha celebrato la Messa alla 7.00 nella Cappella di Santa Marta e molti cardinali hanno desiderato concelebrare con lui. Il Papa ha fatto un piccola omelia, spontaneamente, sul Vangelo e sulle Letture della Messa". Il direttore della Casa di Santa Marta, che è stato anche direttore alla Casa di Via della Scrofa, dove il Papa alloggiava in questi giorni - ha riferito padre Lombardi - ha detto "che il suo passaggio ieri è stato veramente molto commovente, perché si vedeva che conosceva personalmente e bene tutti i dipendenti, chiedeva loro notizie della loro figlioletta o della moglie… Tutti piangevano di commozione. Quindi un’esperienza di una persona molto vicina alla gente comune, anche agli impiegati e ai lavoratori".

Padre Lombardi ha poi detto che questa mattina ha parlato per telefono con il nunzio in Argentina, mons. Tscherrig, per chiedergli un’informazione a proposito di alcune notizie in cui si diceva che il Papa aveva invitato i vescovi e i fedeli a non venire a Roma per la Messa di inaugurazione: "lui mi ha confermato che effettivamente la sera dell’elezione il Papa lo ha chiamato dicendo: 'faccia pure sapere ai vescovi, ai fedeli che non c’è bisogno che facciano un lungo viaggio, molto costoso, per venire a Roma in questa occasione e che facciano una offerta, un atto di solidarietà invece per i poveri'. Quindi è vera questa notizia. Allora il nunzio ha avvisato di questa indicazione che aveva avuto dal Santo Padre, che mi sembra piuttosto significativa: quelli che lo conoscono la trovano molto normale, secondo il suo stile".

Padre Lombardi si è poi riferito alle accuse che sono state sollevate sul passato del nuovo Papa nel tempo della dittatura. "Sono accuse - ha detto - che erano un tema già di molti anni fa, che però adesso in Argentina è stato risollevato in questa occasione". Quindi ha ricordato in proposito "una dichiarazione importante di Pérez Esquivel che ha detto che non c’era compromissione del cardinale Bergoglio con la dittatura. Una dichiarazione, quindi, da prendere con molta attenzione perché Pérez Esquivel non è tradizionalmente favorevole alla Chiesa. Questa mattina un sacerdote, un gesuita ungherese-tedesco, che è uno dei due - quello sopravvissuto - sacerdoti che erano stati sequestrati molti anni fa e che erano l’oggetto dell’episodio a cui si rivolgono queste accuse, ha fatto questa mattina in Germania, in tedesco, una dichiarazione in cui racconta la vicenda e in cui dice che poi, dopo questa vicenda, aveva incontrato - anche con l’altro che era ancora vivo - Bergoglio, che era allora vescovo di Buenos Aires: avevano concelebrato la Messa insieme, avevano avuto una pubblica e piena manifestazione di armonia e di accordo". Padre Lombardi ha poi letto una sua dichiarazione:

“La campagna contro Bergoglio è ben nota e risale già a diversi anni fa. E’ portata avanti da una pubblicazione caratterizzata da campagne a volte calunniose e diffamatorie. La matrice anticlericale di questa campagna e di altre accuse contro Bergoglio è nota ed evidente. L’accusa si riferisce al tempo in cui Bergoglio non era ancora vescovo, ma superiore dei Gesuiti in Argentina, e a due sacerdoti che sono stati rapiti e che lui non avrebbe protetto. - questa era l’accusa - Non vi è mai stata un’accusa concreta credibile nei suoi confronti. La Giustizia argentina lo ha interrogato una volta come persona informata sui fatti, ma non gli ha mai imputato nulla. Egli ha negato in modo documentato le accuse. Vi sono invece moltissime dichiarazioni che dimostrano quanto Bergoglio fece per proteggere molte persone nel tempo della dittatura militare. E’ noto il ruolo di Bergoglio – una volta diventato vescovo - nel promuovere la richiesta di perdono della Chiesa in Argentina per non aver fatto abbastanza nel tempo della dittatura. Le accuse appartengono quindi all’uso di analisi storico-sociologiche del periodo dittatoriale fatte da anni da elementi della sinistra anticlericale per attaccare la Chiesa e devono essere respinte con decisione".

Padre Lombardi ha quindi ribadito che le accuse non sono attendibili e non hanno motivo, anche oggi, in qualche modo, di mettere un’ombra sulla figura del nuovo Papa. “Abbiamo una lunga esperienza di come funzionano anche le campagne negative nei confronti delle persone o della Chiesa nel suo insieme - ha affermato - quindi onestamente io non mi stupisco mai di nulla ….Se qualcuno ha, pensa di avere, degli argomenti negativi contro il Papa Francesco, purtroppo mi sembra normale che li usi nel momento in cui c’è una grande attenzione e una grande audience e quindi lui pensa di poter avere anche lui, con i suoi atteggiamenti negativi, una maggiore audience. Quindi fa parte di una dinamica che mi sembra a noi molto nota e quindi non mi preoccupo assolutamente, perché mi sembra di avere risposte fondate, sicure ed una coscienza tranquilla e quindi si risponde e si va avanti con la linea chiara che mi sembra sia anche caratteristica di quest’uomo e che gli dà molta credibilità”.

Si è poi riferito ai prossimi impegni: domani alle 11.00 c'è l'udienza nell’Aula Paolo VI per gli operatori delle comunicazioni sociale. "Non è una conferenza stampa, non è un dialogo tra il Papa e i giornalisti: è un saluto, un ringraziamento. Ci saranno certamente delle parole da parte sua e poi un certo numero di noi potranno passare a salutare il Papa personalmente a nome di tutti gli altri". C'è poi l’Angelus di domenica alle 12.00. Per quanto riguarda la Messa d'inaugurazione del pontificato martedì prossimo 19 marzo alle 9.30, padre Lombardi ha parlato della partecipazione delle delegazioni dei diversi Paesi: "La Santa Sede non fa mai degli inviti specifici per venire a questi avvenimenti, ma informa che c’è questo avvenimento ... Lo dice al Corpo Diplomatico, lo dice pubblicamente. Quindi se qualcuno vuole venire è benvenuto, ma non è che debba ricevere un invito speciale: prende l’iniziativa di dire 'sono contento di venire, vengo, per rappresentare il mio Paese'. Questo è un particolare procedurale diplomatico ma significativo, perché molte volte mi è stato chiesto: 'il Papa o la Santa Sede ha invitato questo capo di Stato o non lo ha invitato?'. Non c’è mai un invito diretto a nessun capo di Stato o di governo a venire. Anche quando vengono a trovare il Papa durante il Pontificato, normalmente i capi di Stato o di governo non sono mai stati invitati: sono loro che hanno manifestato il desiderio di vedere il Santo Padre, di partecipare ad un avvenimento. Tutti quelli che manifestano questo desiderio sono benvenuti. Non c’è una selezione o un dire 'noi non vi vogliamo': tutti i responsabili di Paesi, anche se non hanno rapporti diplomatici con la Santa Sede, se dicono 'vogliamo venire', sono benvenuti. Per fare qualche esempio al funerale di Giovanni Paolo II e all’inaugurazione di Benedetto XVI c’erano delegazioni di Paesi che non avevano rapporti diplomatici con il Vaticano: per esempio l’Arabia Saudita; per esempio l’Afghanistan; per esempio la Malaysia, che adesso li ha ma che allora non li aveva. Quindi se qualche rappresentante o qualche delegazione di qualche Paese vuol venire, benvenuti! Ma non c’è un invito specifico o un rifiuto per nessuno. Questo è importante che lo comprendiate".

Rispondendo ad una domanda di un giornalista, ha detto di non aver ricevuto alcun comunicato riguardo eventuali conferme nelle cariche di responsabilità del Vaticano o della Santa Sede: "evidentemente è una delle cose di cui il Papa si occupa in questi giorni".

Il portavoce vaticano ha poi ricordato che in questi giorni stanno arrivando moltissimi messaggi, anche molto belli, di tante personalità, da diverse parti del mondo. "Un messaggio che è stato molto apprezzato è quello da parte del Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma, il dottor Riccardo Di Segni, a cui il Papa ha anche mandato un suo messaggio di amicizia e di vicinanza, informandolo anche della prossima inaugurazione del Pontificato. E’ noto il buon rapporto che anche Bergoglio cardinale aveva, in Argentina, con le comunità ebraiche e anche con altre comunità religiose, con i musulmani e così via. Ecco, quindi continuiamo nella stessa direzione".

Padre Lombardi ha chiarito che per la Messa d'inaugurazione "deve essere molto chiaro che non ci saranno biglietti. Tutti quelli che arrivano, arrivano e si mettono nell’ordine" in cui arrivano. "Per motivi di ordine, però, è necessario poter anche disporre certi settori specifici, perché se no diventa tutta una grande confusione. I malati e gli handicappati hanno sempre uno spazio privilegiato: sono sempre messi davanti, questo anche nelle udienze, così che possano sempre vedere bene e sono tra i primi posti".

Ha ribadito poi che è una cosa molto verosimile che il Papa vada a Castelgandolfo a trovare il Papa emerito Benedetto: “come ho già accennato, avverrà, anche nei prossimi giorni, ma non ritengo che avvenga oggi, domani o in questi giorni immediati”.

Ha riferito poi che il Papa ha tolto i sigilli all’appartamento Papale dopo la Messa nella Cappella Sistina. Il Pontefice domenica il Papa userà già l’alloggio per l’Angelus, anche se non vi abita ancora. Rispondendo ad una domanda sulla data della presa di possesso di San Giovanni in Laterano, ha detto che "è più da prevedere che avvenga dopo Pasqua. In questa situazione, è anche da prevedere che – non avendo ancora preso possesso di San Giovanni in Laterano – la Messa della Cena del Signore, del Giovedì Santo, avvenga in San Pietro e non in San Giovanni in Laterano, quest’anno, proprio perché non è stato fatto ancora l’ingresso del Papa nella sua cattedrale, perché sono giorni molto imminenti, come sappiamo, ed è quindi difficile organizzare una presa di possesso prima della Settimana Santa". Poi ha aggiunto: "Questo per lo meno era alcuni giorni fa, prima dell’elezione del nuovo Papa. Se lui, evidentemente, desidera fare altrimenti, lo vedremo".

Ha poi parlato del suo incontro ieri mattina con Papa Francesco: “L’ho salutato anche io, e lui è stato molto buono, molto gentile. E’ una persona che conosco, lui mi riconosceva facilmente, e quindi ha parlato con stima del servizio della comunicazione in questi giorni così importanti della vita della Chiesa. Quindi l’ho visto molto consapevole, anche molto sereno, mi ha dato l’impressione di una persona assolutamente serena, tranquilla, pur essendo la prima mattina del suo Pontificato, non mi dava per nulla l’impressione di una persona frastornata dalla situazione”.

Rispondendo ad una domanda sui rapporti con gli anglicani, padre Lombardi ha detto che si sa bene che “il cammino ecumenico è un cammino lungo”. “Certamente il Papa Francesco intende continuare sulla linea dell’ecumenismo, sulla linea della ricerca dell’unità. Non ci sarà certo nessuna intenzione di fare dei passi indietro, ma possibilmente di continuare ad andare avanti”. Quindi, c’è questa certezza “che l’ecumenismo, i rapporti ecumenici con le altre Chiese e confessioni cristiane siano una priorità fondamentale dei Pontificati di questo nostro tempo, in fedeltà anche al Concilio Vaticano II e sentendo sempre l’urgenza del comando di Cristo di cercare l’unità”.

Infine, alla domanda su un eventuale viaggio internazionale prima della Gmg di Rio, ha detto: “Se prima ci sarà un altro viaggio? Non lo so, dipende dal Papa. L’organizzatore mi dirà se ha avuto l’incarico di organizzare un altro viaggio prima e così vi informerò”.
(Fine cronaca)







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