Ampia sintesi del briefing di P. Lombardi: no a campagna calunniosa contro il Papa
Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha tenuto un nuovo
briefing con i giornalisti. "Benvenuti ancora una volta per questo incontro - ha esordito
- in cui accompagniamo il Pontificato nei suoi primi passi, con molta gioia e con
molto entusiasmo. Ieri pomeriggio, abbiamo potuto partecipare con la trasmissione
televisiva, alla prima concelebrazione del nuovo Papa con i cardinali elettori nella
Cappella Sistina. Eravamo molto attenti al suo stile, che si manifestato - ancora
una volta - semplice, diretto. In particolare abbiamo seguito la sua omelia: abbiamo
visto che era una omelia breve, che ha voluto dare senza leggere un testo, ma in modo
diretto, spontaneo, molto incisivo con le tre parole 'camminare', 'edificare', 'confessare'.
Quindi ci ha dato una impressione di chiarezza, semplicità, ma anche grande forza
di messaggio".
Padre Lombardi ha fatto alcune annotazioni sul discorso di questa
mattina "che sono abbastanza caratteristiche - ha detto - dello stile di questo Papa.
Si rivolge ai cardinali chiamandoli 'fratelli', 'fratelli cardinali' e non 'signori
cardinali' come era forse abituale per le nostre orecchie. Poi ha dato notizia del
fatto che il cardinale Mejia ha avuto un malore, un infarto ed è ricoverato. Ha voluto
dirlo in modo tale che tutti partecipassero a questo evento, ma - ha detto - che non
è grave. Speriamo che sia così. Poi ha fatto un bel riferimento allo Spirito Santo:
lo Spirito Santo che è armonia, ma che è anche Colui che crea con i doni la diversità
che c’è nella Chiesa. Ha usato un’espressione molto, molto bella, dice: 'Il Paraclito,
lo Spirito Santo fa le differenze nelle Chiese. Sembra che sia un apostolo di Babele',
cioè facendo le differenze che creano confusioni, ma invece è quello che fa anche
l’unità, l’armonia fra queste differenze. E ha citato un padre che diceva: 'Ipse harmonia
est' - 'Lo Spirito Santo è armonia'. Poi ha fatto un bel passaggio sull’età anziana,
sulla vecchiaia, pensando che si rivolgeva ad un uditorio non molto giovane e una
bella meditazione sull’età anziana, citando anche il poeta Hölderlin, tedesco, che
è uno dei suoi poeti preferiti, che diceva: 'Es ist ruhig, das Alter, und fromm' cioè
la vecchiaia è tranquillità e devozione e preghiera, tranquillità e preghiera. Ha
parlato molto bene della sapienza come dono della vecchiaia da comunicare ai giovani.
Quello è stato un passo anche molto significativo".
Quindi ha dato alcune
informazioni sull’attività del Santo Padre, su come ha passato la giornata. Il direttore
della Casa di Santa Marta ha detto che quando Papa Francesco "va per i pasti, per
la cena o per il pranzo, di solito arriva che i cardinali sono già arrivati… allora
va a trovare un posto che sia libero: non ha un posto particolare per lui e va a mettersi
a un tavolo dove trova un posto libero, dove ancora può inserirsi. Con molta naturalezza".
"Questa mattina - ha proseguito - ha celebrato la Messa alla 7.00 nella Cappella di
Santa Marta e molti cardinali hanno desiderato concelebrare con lui. Il Papa ha fatto
un piccola omelia, spontaneamente, sul Vangelo e sulle Letture della Messa". Il direttore
della Casa di Santa Marta, che è stato anche direttore alla Casa di Via della Scrofa,
dove il Papa alloggiava in questi giorni - ha riferito padre Lombardi - ha detto "che
il suo passaggio ieri è stato veramente molto commovente, perché si vedeva che conosceva
personalmente e bene tutti i dipendenti, chiedeva loro notizie della loro figlioletta
o della moglie… Tutti piangevano di commozione. Quindi un’esperienza di una persona
molto vicina alla gente comune, anche agli impiegati e ai lavoratori".
Padre
Lombardi ha poi detto che questa mattina ha parlato per telefono con il nunzio in
Argentina, mons. Tscherrig, per chiedergli un’informazione a proposito di alcune notizie
in cui si diceva che il Papa aveva invitato i vescovi e i fedeli a non venire a Roma
per la Messa di inaugurazione: "lui mi ha confermato che effettivamente la sera dell’elezione
il Papa lo ha chiamato dicendo: 'faccia pure sapere ai vescovi, ai fedeli che non
c’è bisogno che facciano un lungo viaggio, molto costoso, per venire a Roma in questa
occasione e che facciano una offerta, un atto di solidarietà invece per i poveri'.
Quindi è vera questa notizia. Allora il nunzio ha avvisato di questa indicazione che
aveva avuto dal Santo Padre, che mi sembra piuttosto significativa: quelli che lo
conoscono la trovano molto normale, secondo il suo stile".
Padre Lombardi
si è poi riferito alle accuse che sono state sollevate sul passato del nuovo Papa
nel tempo della dittatura. "Sono accuse - ha detto - che erano un tema già di molti
anni fa, che però adesso in Argentina è stato risollevato in questa occasione". Quindi
ha ricordato in proposito "una dichiarazione importante di Pérez Esquivel che ha detto
che non c’era compromissione del cardinale Bergoglio con la dittatura. Una dichiarazione,
quindi, da prendere con molta attenzione perché Pérez Esquivel non è tradizionalmente
favorevole alla Chiesa. Questa mattina un sacerdote, un gesuita ungherese-tedesco,
che è uno dei due - quello sopravvissuto - sacerdoti che erano stati sequestrati molti
anni fa e che erano l’oggetto dell’episodio a cui si rivolgono queste accuse, ha fatto
questa mattina in Germania, in tedesco, una dichiarazione in cui racconta la vicenda
e in cui dice che poi, dopo questa vicenda, aveva incontrato - anche con l’altro che
era ancora vivo - Bergoglio, che era allora vescovo di Buenos Aires: avevano concelebrato
la Messa insieme, avevano avuto una pubblica e piena manifestazione di armonia e di
accordo". Padre Lombardi ha poi letto una sua dichiarazione:
“La campagna contro
Bergoglio è ben nota e risale già a diversi anni fa. E’ portata avanti da una pubblicazione
caratterizzata da campagne a volte calunniose e diffamatorie. La matrice anticlericale
di questa campagna e di altre accuse contro Bergoglio è nota ed evidente. L’accusa
si riferisce al tempo in cui Bergoglio non era ancora vescovo, ma superiore dei Gesuiti
in Argentina, e a due sacerdoti che sono stati rapiti e che lui non avrebbe protetto.
- questa era l’accusa - Non vi è mai stata un’accusa concreta credibile nei suoi confronti.
La Giustizia argentina lo ha interrogato una volta come persona informata sui fatti,
ma non gli ha mai imputato nulla. Egli ha negato in modo documentato le accuse. Vi
sono invece moltissime dichiarazioni che dimostrano quanto Bergoglio fece per proteggere
molte persone nel tempo della dittatura militare. E’ noto il ruolo di Bergoglio –
una volta diventato vescovo - nel promuovere la richiesta di perdono della Chiesa
in Argentina per non aver fatto abbastanza nel tempo della dittatura. Le accuse appartengono
quindi all’uso di analisi storico-sociologiche del periodo dittatoriale fatte da anni
da elementi della sinistra anticlericale per attaccare la Chiesa e devono essere respinte
con decisione".
Padre Lombardi ha quindi ribadito che le accuse non sono attendibili
e non hanno motivo, anche oggi, in qualche modo, di mettere un’ombra sulla figura
del nuovo Papa. “Abbiamo una lunga esperienza di come funzionano anche le campagne
negative nei confronti delle persone o della Chiesa nel suo insieme - ha affermato
- quindi onestamente io non mi stupisco mai di nulla ….Se qualcuno ha, pensa di avere,
degli argomenti negativi contro il Papa Francesco, purtroppo mi sembra normale che
li usi nel momento in cui c’è una grande attenzione e una grande audience e quindi
lui pensa di poter avere anche lui, con i suoi atteggiamenti negativi, una maggiore
audience. Quindi fa parte di una dinamica che mi sembra a noi molto nota e quindi
non mi preoccupo assolutamente, perché mi sembra di avere risposte fondate, sicure
ed una coscienza tranquilla e quindi si risponde e si va avanti con la linea chiara
che mi sembra sia anche caratteristica di quest’uomo e che gli dà molta credibilità”.
Si è poi riferito ai prossimi impegni: domani alle 11.00 c'è l'udienza nell’Aula
Paolo VI per gli operatori delle comunicazioni sociale. "Non è una conferenza stampa,
non è un dialogo tra il Papa e i giornalisti: è un saluto, un ringraziamento. Ci saranno
certamente delle parole da parte sua e poi un certo numero di noi potranno passare
a salutare il Papa personalmente a nome di tutti gli altri". C'è poi l’Angelus di
domenica alle 12.00. Per quanto riguarda la Messa d'inaugurazione del pontificato
martedì prossimo 19 marzo alle 9.30, padre Lombardi ha parlato della partecipazione
delle delegazioni dei diversi Paesi: "La Santa Sede non fa mai degli inviti specifici
per venire a questi avvenimenti, ma informa che c’è questo avvenimento ... Lo dice
al Corpo Diplomatico, lo dice pubblicamente. Quindi se qualcuno vuole venire è benvenuto,
ma non è che debba ricevere un invito speciale: prende l’iniziativa di dire 'sono
contento di venire, vengo, per rappresentare il mio Paese'. Questo è un particolare
procedurale diplomatico ma significativo, perché molte volte mi è stato chiesto: 'il
Papa o la Santa Sede ha invitato questo capo di Stato o non lo ha invitato?'. Non
c’è mai un invito diretto a nessun capo di Stato o di governo a venire. Anche quando
vengono a trovare il Papa durante il Pontificato, normalmente i capi di Stato o di
governo non sono mai stati invitati: sono loro che hanno manifestato il desiderio
di vedere il Santo Padre, di partecipare ad un avvenimento. Tutti quelli che manifestano
questo desiderio sono benvenuti. Non c’è una selezione o un dire 'noi non vi vogliamo':
tutti i responsabili di Paesi, anche se non hanno rapporti diplomatici con la Santa
Sede, se dicono 'vogliamo venire', sono benvenuti. Per fare qualche esempio al funerale
di Giovanni Paolo II e all’inaugurazione di Benedetto XVI c’erano delegazioni di Paesi
che non avevano rapporti diplomatici con il Vaticano: per esempio l’Arabia Saudita;
per esempio l’Afghanistan; per esempio la Malaysia, che adesso li ha ma che allora
non li aveva. Quindi se qualche rappresentante o qualche delegazione di qualche Paese
vuol venire, benvenuti! Ma non c’è un invito specifico o un rifiuto per nessuno. Questo
è importante che lo comprendiate".
Rispondendo ad una domanda di un giornalista,
ha detto di non aver ricevuto alcun comunicato riguardo eventuali conferme nelle cariche
di responsabilità del Vaticano o della Santa Sede: "evidentemente è una delle cose
di cui il Papa si occupa in questi giorni".
Il portavoce vaticano ha poi ricordato
che in questi giorni stanno arrivando moltissimi messaggi, anche molto belli, di tante
personalità, da diverse parti del mondo. "Un messaggio che è stato molto apprezzato
è quello da parte del Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma, il dottor Riccardo
Di Segni, a cui il Papa ha anche mandato un suo messaggio di amicizia e di vicinanza,
informandolo anche della prossima inaugurazione del Pontificato. E’ noto il buon rapporto
che anche Bergoglio cardinale aveva, in Argentina, con le comunità ebraiche e anche
con altre comunità religiose, con i musulmani e così via. Ecco, quindi continuiamo
nella stessa direzione".
Padre Lombardi ha chiarito che per la Messa d'inaugurazione
"deve essere molto chiaro che non ci saranno biglietti. Tutti quelli che arrivano,
arrivano e si mettono nell’ordine" in cui arrivano. "Per motivi di ordine, però, è
necessario poter anche disporre certi settori specifici, perché se no diventa tutta
una grande confusione. I malati e gli handicappati hanno sempre uno spazio privilegiato:
sono sempre messi davanti, questo anche nelle udienze, così che possano sempre vedere
bene e sono tra i primi posti".
Ha ribadito poi che è una cosa molto verosimile
che il Papa vada a Castelgandolfo a trovare il Papa emerito Benedetto: “come ho già
accennato, avverrà, anche nei prossimi giorni, ma non ritengo che avvenga oggi, domani
o in questi giorni immediati”.
Ha riferito poi che il Papa ha tolto i sigilli
all’appartamento Papale dopo la Messa nella Cappella Sistina. Il Pontefice domenica
il Papa userà già l’alloggio per l’Angelus, anche se non vi abita ancora. Rispondendo
ad una domanda sulla data della presa di possesso di San Giovanni in Laterano, ha
detto che "è più da prevedere che avvenga dopo Pasqua. In questa situazione, è anche
da prevedere che – non avendo ancora preso possesso di San Giovanni in Laterano –
la Messa della Cena del Signore, del Giovedì Santo, avvenga in San Pietro e non in
San Giovanni in Laterano, quest’anno, proprio perché non è stato fatto ancora l’ingresso
del Papa nella sua cattedrale, perché sono giorni molto imminenti, come sappiamo,
ed è quindi difficile organizzare una presa di possesso prima della Settimana Santa".
Poi ha aggiunto: "Questo per lo meno era alcuni giorni fa, prima dell’elezione del
nuovo Papa. Se lui, evidentemente, desidera fare altrimenti, lo vedremo".
Ha
poi parlato del suo incontro ieri mattina con Papa Francesco: “L’ho salutato anche
io, e lui è stato molto buono, molto gentile. E’ una persona che conosco, lui mi riconosceva
facilmente, e quindi ha parlato con stima del servizio della comunicazione in questi
giorni così importanti della vita della Chiesa. Quindi l’ho visto molto consapevole,
anche molto sereno, mi ha dato l’impressione di una persona assolutamente serena,
tranquilla, pur essendo la prima mattina del suo Pontificato, non mi dava per nulla
l’impressione di una persona frastornata dalla situazione”.
Rispondendo ad
una domanda sui rapporti con gli anglicani, padre Lombardi ha detto che si sa bene
che “il cammino ecumenico è un cammino lungo”. “Certamente il Papa Francesco intende
continuare sulla linea dell’ecumenismo, sulla linea della ricerca dell’unità. Non
ci sarà certo nessuna intenzione di fare dei passi indietro, ma possibilmente di continuare
ad andare avanti”. Quindi, c’è questa certezza “che l’ecumenismo, i rapporti ecumenici
con le altre Chiese e confessioni cristiane siano una priorità fondamentale dei Pontificati
di questo nostro tempo, in fedeltà anche al Concilio Vaticano II e sentendo sempre
l’urgenza del comando di Cristo di cercare l’unità”.
Infine, alla domanda
su un eventuale viaggio internazionale prima della Gmg di Rio, ha detto: “Se prima
ci sarà un altro viaggio? Non lo so, dipende dal Papa. L’organizzatore mi dirà se
ha avuto l’incarico di organizzare un altro viaggio prima e così vi informerò”. (Fine
cronaca)