Papa Francesco: solo camminando con la croce di Cristo la Chiesa andrà avanti
Un’esortazione a camminare alla presenza del Signore, ad edificare la Chiesa sul sangue
di Gesù, a confessare il Cristo Crocifisso, altrimenti si confessa la mondanità del
demonio. E’ quella pronunciata a braccio da Papa Francesco giovedì pomeriggio nella
Messa "pro Ecclesia" celebrata a conclusione del Conclave nella Cappella Sistina con
tutti i cardinali elettori. “Solo così – ha detto il Santo Padre - la Chiesa andrà
avanti” e non sarà solo una Ong assistenziale. Si è trattato delle prime parole pubbliche
del nuovo Pontefice, dopo il saluto di mercoledì sera dalla loggia della Basilica
Vaticana, al momento della sua elezione. Il servizio è di Paolo Ondarza:
Camminare, edificare,
confessare. Tre azioni che implicano movimento e che Papa Francesco pone al centro
della prima omelia del suo Pontificato, ispirato dalle letture della Messa a conclusione
del Conclave, celebrata con i cardinali avvolti ancora una volta dalla bellezza della
policromia michelangiolesca, in quella Cappella che nei due giorni passati ha custodito
il segreto della scelta del Successore di Pietro. "La vita è un cammino. La Chiesa
– ha detto il Pontefice – è chiamata a camminare, perché quando ci si ferma qualcosa
non va:
"Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare
tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ong
pietosa, ma non la Chiesa, sposa del Signore.Quando non si cammina, ci si
ferma".
Vocazione della Chiesa è anche edificare sulla pietra angolare
che è Cristo. Papa Francesco ricorre all’immagine semplice, ma eloquente di un bambino
che costruisce castelli di sabbia:
"Quando non si edifica sulle pietre cosa
succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i castelli
di sabbia, tutto viene giù: è senza consistenza".
Allo stesso modo, chi
non confessa Gesù, chi non professa la fede in Lui, confessa la fede nel mondo. “Chi
non prega il Signore, prega il diavolo”, ha detto il Santo Padre, citando Léon Bloy.
Quando non si confessa Gesù Cristo – ha aggiunto – si confessa la mondanità del demonio.
Rievocando la figura di Pietro, che ha professato la fede in Gesù con parole piene
di slancio – “Tu sei il Cristo” – ma avrebbe voluto evitare lo scandalo della croce,
il Papa esorta in primis i sacerdoti, i vescovi, i cardinali:
"Quando camminiamo
senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza
Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo vescovi, preti, cardinali,
papi, ma non discepoli del Signore".
Un'omelia a braccio, breve con un’inequivocabile
esortazione ad essere irreprensibili, a camminare – come chiesto da Dio ad Abramo
– alla presenza del Signore. I giorni di grazia appena trascorsi – è stato il monito
di Papa Francesco ai cardinali – siano per tutti fonte di coraggio:
"Proprio
il coraggio - di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare
la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica
gloria, Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti".