La Chiesa andrà avanti solo se cammina con la Croce di Cristo: così Papa Francesco
nella Messa in Sistina
Papa Francesco ha presieduto nel pomeriggio la Santa Messa nella Cappella Sistina
con i cardinali che hanno partecipato al Conclave. Il Vangelo della Messa, tratto
da Matteo, parlava della professione di fede di Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio
del Dio vivente». Gesù gli risponde: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né
la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io
ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli
inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e
tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai
sulla terra sarà sciolto nei cieli». La prima Lettura era tratta da Isaia sulle genti
che affluiscono al monte del Signore e la seconda da Pietro sulle pietre vive che
edificano la Chiesa:
Il Papa, nella
sua prima omelia da Pontefice, pronunciata a braccio in italiano, ha sottolineato
che in queste tre Letture c’è qualcosa di comune: "è il movimento. Nella Prima Lettura
il movimento è il cammino; nella seconda Lettura, il movimento è nell’edificazione
della Chiesa; nella terza, nel Vangelo, il movimento è nella confessione. Camminare,
edificare, confessare".
La prima cosa che Dio ha detto ad Abramo è questa:
“Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile”. Dunque - ha proseguito - "la nostra
vita è un cammino. Quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, alla presenza
del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità
che Dio chiede ad Abramo nella promessa".
Quindi ha proseguito: "Edificare.
Edificare la Chiesa, si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive,
pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella
pietra angolare che è lo stesso Signore".
Terzo punto: confessare. "Noi possiamo
camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a
Gesù Cristo, la cosa non va". Diventeremo - ha detto - una ong filantropica, "ma non
la Chiesa, sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica
sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando
fanno i castelli di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza". Il Papa ha citato
una frase di Leon Bloy riferita a quando non si confessa Gesù Cristo: “Chi non prega
il Signore, prega il diavolo”, perché "quando non si confessa Gesù Cristo - ha spiegato
- si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio".
E ha proseguito:
"Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché
nel camminare, nel costruire, nel confessare delle volte ci sono scosse, ci sono movimenti
che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro".
Il brano evangelico proposto dalla liturgia - ha sottolineato - prosegue in
realtà con una situazione speciale: "Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo,
gli dice: 'Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di
Croce. Questo non c’entra'. Ti seguo ... senza la Croce'. Quando camminiamo senza
la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce
- ha osservato - non siamo discepoli del Signore: siamo mondani: siamo vescovi, preti,
cardinali, papi, ma non discepoli del Signore!".
"Io vorrei che tutti, dopo
questi giorni di grazia - ha detto Papa Francesco - abbiamo il coraggio - proprio
il coraggio - di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare
la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica
gloria, Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti".
Quindi ha concluso:
"Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, la preghiera della Madonna, nostra Madre,
ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso.
Così sia".
Una preghiera particolare è stata elevata a Dio perché Benedetto
XVI possa servire la Chiesa anche “nel nascondimento con una vita dedicata alla preghiera
e alla meditazione”.