2013-03-14 13:53:59

Il rettore della Chiesa degli argentini: Papa Francesco, uomo del dialogo e dell'accoglienza


In festa anche la comunità argentina a Roma, che ogni domenica si raduna nella Chiesa di Santa Maria Addolorata a Piazza Buenos Aires. Alessandro Guarasci ha sentito il rettore padre Antonio Maria Grande: RealAudioMP3

R. – Io l’ho conosciuto personalmente, perché lui, come presidente della Conferenza episcopale, mi ha nominato due anni fa, perché io fossi in servizio alla Chiesa argentina, nel collegio argentino. Senza conoscerci, quando ci siamo ritrovati a parlare faccia a faccia, ho sperimentato la sua paternità, la sua capacità di accoglienza, la sua capacità di conciliazione. Dico questo, perché mi sembra che il suo ministero sarà come ha detto: “Io sono il vescovo di Roma, sono presente in mezzo a voi e mi affido alla vostra preghiera”. Mi sembra un uomo di famiglia, un uomo che guida del popolo di Dio come padre e come fratello.

D. – Una figura allora di riferimento in Argentina, capace di dialogare anche con le altre confessioni religiose nel Paese...

R. – Sì, lui aveva un bel rapporto con le altre confessioni religiose, partecipava anche a diversi incontri, soprattutto a quelli di preghiera. Era conosciuta la sua disponibilità a cercare insieme il volto di Dio Padre.

D. – L’Argentina è stata colpita da una fortissima crisi, economica e finanziaria. Il cardinale Bergoglio, ora Papa Francesco, com’è intervenuto in quella crisi per aiutare il Paese?

R. – Da una parte, all’interno della Chiesa, ha cercato di rafforzare l’ascolto della Parola per una vita cristiana più coerente. Dall’altra parte, è stato disponibile al dialogo con i diversi referenti, sia con i politici, con gli esponenti dell’ambito economico, con le persone della cultura, e disponibile ad affidare agli altri i valori evangelici come segni a favore dell’uomo.







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