2013-03-14 16:09:29

Gli episcopati d'Europa: entusiasmo e appoggio a Papa Francesco


“Per la prima volta nella storia, è stato eletto un Papa originario del continente americano, dell’Argentina, il che sottolinea l’universalità della Chiesa”. Il Consiglio permanente dell’Episcopato portoghese ha manifestato il suo affetto e il suo appoggio “incondizionato” al Santo Padre e “tutta la disponibilità a collaborare con il successore dell’Apostolo Pietro, nel necessario rinnovamento della Chiesa e nel servizio evangelico, nella grande missione di dialogo e di fratellanza, della giustizia e della pace nel mondo”. Il Consiglio si dice certo che Papa Francesco saprà dare un seguito al proprio titolo di “Sommo Pontefice”, “costruendo ponti di unità e pace tra le diverse religioni, culture e popoli” e di “Servo dei servi di Dio”, “servendo tutti e difendendo specialmente i più poveri e gli emarginati”. L’elezione arriva in un momento di grande incertezza per l’Europa e “potrebbe essere un’occasione opportuna per il nuovo Pontefice di iniettare fresco entusiasmo nella ricerca di una visione" per il continente. "Questa visione sancisce quei valori cristiani che hanno ispirato così tanto i padri fondatori del progetto europeo”. Questo l’invito del reverendo Patrick h. Daly, segretario generale del Comece, la Commissione della Conferenza dei vescovi dell’Unione europea. Il progetto dell’Unione Europea ha potuto beneficiare del supporto attivo e dell’interesse dei predecessori del nuovo Pontefice, secondo il reverendo Daly, che hanno seguito da vicino gli sviluppi della costellazione di nazioni che formano l’Europa. “Siamo sicuri che il successore di Pietro riconoscerà con orgoglio i risultati raggiunti collettivamente dalle nazioni europee e incoraggerà i leader politici e, incidentalmente, tutti gli appartenenti al Comece, a continuare, con solidarietà e rispetto per la sussidiarietà, sul cammino verso l’unità nella diversità per tutti coloro che si trovano all’interno della famiglia europea”. Per i vescovi svizzeri, la Chiesa si trova di fronte a grandi sfide: al nuovo vescovo di Roma, dunque, “occorrerà il dono della percezione e lettura dei segni dei tempi, un’acuta sensibilità per le legittime diversità delle Chiese locali per farle crescere, con carisma, nella comunione della Chiesa universale”. Confidando nella promessa divina di Pietro, s’impegnano, con il Papa Francesco, a “consolidare la fede in seno alla Chiesa che è in Svizzera”. “Riviviamo un momento trascendente per la Chiesa come questo, che articola il nostro carisma di fondazione: ‘il nostro servizio alla Chiesa sarà veramente cristiano solo se sarà veramente ancorato nella fede a Colui che fa nuove tutte le cose; e solo sarà gesuita se sarà unito con il successore di Pietro (Norme complementari, 252 &1)’”. Con queste parole, la Compagnia di Gesù in Spagna accoglie l’elezione di un fratello gesuita a Papa. “Siamo convinti che lo Spirito lo incoraggerà per continuare, con semplicità e audacia, il compito di evangelizzazione che iniziarono Giovanni Paolo II e Benedetto XVI”. Da Madrid, arriva anche l’entusiasmo della ong della Chiesa spagnola Manos Unidas, secondo quanto riporta l’agenzia Fides. L’organizzazione auspica che il nuovo Papa continui a sostenere la difesa e il sostegno alle persone più svantaggiate e il rispetto dei diritti umani e che rivolga un appello alla comunità internazionale, affinché s’impegni realmente nello sradicamento della povertà e della fame e promuova il dialogo tra le culture e le religioni, per alimentare la pace e creare la vera fratellanza universale. In Russia, i cattolici vedono nell’elezione di un Papa argentino la dimostrazione della forza della Chiesa nel Paese. “La nomina del cardinal Bergoglio al soglio pontificio ci dà un altro motivo per essere orgogliosi. La nostra Chiesa, infatti, è universale. Questo è testimoniato dall’elezione del nuovo Papa”, ha sottolineato il segretario generale della Confederazione russa dei vescovi cattolici, Igor Kovalevski. (V.C.)








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