Salvatore Martinez: con l’elezione di Papa Francesco si riscrive la ‘geografia ecclesiale’
L’elezione di Papa Francesco esprime la freschezza di un Continente, l’America Latina,
che vive la fede con entusiasmo. Sulla figura del nuovo Pontefice, si sofferma al
microfono di Amedeo Lomonaco il presidente di Rinnovamento nello Spirito Santo,
Salvatore Martinez:
R. - Viene
dall’Argentina ed è di origini italiane, piemontesi e sceglie il nome di Francesco:
dietro questo nome si esprime, evidentemente, la volontà di porsi al servizio del
popolo di Dio, con un tratto che è quello che il francescanesimo ricorda. Non bisogna
trascurare il fatto che siamo in presenza di un Papa che appartiene ai gesuiti.
D.
- Il legame con Francesco, sancito nel nome, e anche gli studi umanistici compiuti
nella Compagnia di Gesù rendono il nuovo Papa una figura di ampio respiro…
R.
- Così come è bene sottolineare la dimensione propria di quel cattolicesimo che è
sempre stato ispirato, sostenuto, alimentato, rinnovato dalle Congregazioni religiose.
Anche questo mi sembra un segnale da apprezzare: il fatto che sia un religioso a ritornare
nel ruolo di Pontefice, che comunque porta un’esperienza significativa, che non è
soltanto quello di primate della Chiesa argentina, ma di pastore di una diocesi così
importante come quella di Buenos Aires.
D. - Con questa elezione sono stati
superati i confini europei. Cosa può significare proprio per l’America Latina un Papa
argentino?
R. - Certamente la nuova evangelizzazione, che è la sfida più grande
che il nuovo Pontefice si troverà ad affrontare, trova nel cristianesimo dell’America
Latina uno dei sostegni più efficaci. Non dobbiamo dimenticare che il 60 per cento
della popolazione cattolica vive in questo Continente. E’ altrettanto vero che questo
evento cambia in qualche modo la ‘geografia ecclesiale’: l’Europa perde una sua centralità
storica, dopo i pontificati degli italiani e gli ultimi due, di un polacco e di un
tedesco. Quindi lo scenario della globalizzazione riscrive, in qualche modo, quelle
che oggi sono - guardando al cristianesimo e alla contemporaneità di Cristo - le risorse
maggiori di cui la Chiesa cattolica dispone. Oggi la maggiore speranza viene proprio
da questo Continente. Non è soltanto la freschezza, la giovinezza di fede che si vive,
ma l’entusiasmo che contagia le nuove generazioni e che spalanca le porte a Cristo
nel terzo millennio.