L'ingresso dei cardinali in Conclave, il giuramento e l'"extra omnes"
Il momento d'inizio del Conclave era stato segnato, ieri pomeriggio dalle 16.30, dalla
processione e dal giuramento dei porporati sotto la volta michelangiolesca della Cappella
Sistina, l’ultimo atto prima dell’"Extra Omnes”. La cronaca nel servizio di Gabriella
Ceraso:
"Extra omnes!"
Il
mondo resta fuori dall’imponente porta lignea della Cappella Sistina che lentamente
si chiude. Si riaprirà col nuovo Papa. Sono appena passate le 17.30 quando nel silenzio,
tra i 115 cardinali seduti al loro posto, risuona l’intimazione del Maestro delle
Cerimonie, mons. Guido Marini. I porporati si erano ritrovati poco dopo le 16 nello
spazio raccolto della Cappella Paolina, nella prima loggia del Palazzo Apostolico.
A guidarli e prepararli in processione, il cardinale – primo per ordine e anzianità
– Giovan Battista Re che, in latino e in nome di tutta la Chiesa, ha invocato la grazia
dello Spirito Santo perché sia eletto un degno Pastore. Si forma dunque la processione
aperta dal ministrante con la Croce e chiusa dal diacono col Libro dei Vangeli.
(Litanie
dei Santi)
Che i Santi dell’Oriente e dell’Occidente preghino per noi,
che Cristo ci salvi da ogni peccato e ci doni la sua misericordia: sono suppliche
e invocazioni alla Chiesa tutta, a sostenere i passi lenti e solenni dei cardinali
elettori: Diaconi, Presbiteri e Vescovi. Avanti a loro i cantori e i cerimonieri,
il segretario del Collegio cardinalizio, mons. Lorenzo Baldisseri, e il porporato
a cui è affidata la meditazione dopo l’“Extra omnes”, il cardinale Prosper Grech.
Da ultimo, il cardinale Re e il Ministro delle Celebrazioni, mons. Marini.
Pochi
minuti, e si spalancano le porte della Sistina: le volte del Michelangelo abbracciano
ogni elettore mentre prende il suo posto. E arriva il momento della solenne invocazione
dello Spirito Santo:
(Veni creàtor Spìritus) Vieni spirito creatore,
visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato ...
La
potenza dell’invocazione è tutta nell’incipit del Veni Creàtor Spiritus: “Sii luce,
fiamma, balsamo, difesa”, cantano i cardinali; “suscita in noi la parola, svelaci
il grande mistero di Dio padre e del Figlio uniti in un solo amore”.
Negli
ultimi istanti che tutto il mondo segue,c'è il solenne giuramento, prima corale: i
cardinali promettono fedeltà alle prescrizioni ecclesiastiche, impegno in caso di
elezione e soprattutto giurano il segreto su quanto accadrà in Sistina d’ora in poi.
Quindi la formula si fa singola: ciascuno avanza, pone la mano destra sul Libro dei
Vangeli e giura:
“Et ego, Franciscus …”
E’ l’ultimo atto. Poi
le porte della Sistina si chiudono e lo sguardo corre al comignolo che svetta in Piazza
San Pietro. All’inizio una piccola folla, poi con il passare del tempo sempre più
numerosi i pellegrini convenuti in piazza san Pietro per pregare e seguire il Conclave
sui maxischermi nonostante la pioggia. Ascoltiamo alcune voci raccolte da Alessandro
Guarasci:
R. – No, no:
era scontato! Facciamo giovedì …
R. – Hanno impiegato tanto tempo …
R.
– Pure io a venire fin qui! Invece, purtroppo è uscita nera. Sarebbe stata un’occasione
più unica che rara, come la rinunzia, se fosse stata bianca alla prima votazione …
D.
– Signora, si aspetta il Papa nei prossimi giorni?
R. – Sìììì! Tra due-tre
giorni, sicuramente avremo il Papa: io sono convinta di questo!
D. – E che
Papa si aspetta?
R. – Italiano.
R. – Un’emozione … e questa fumata bianca,
speriamo che arrivi domani, così la vediamo …
D. – Delusi di questo fumo nero?
R.
– No, no: così si ritorna!
(canto dei ragazzi)
R. – Per noi è grande
l’emozione! Non le nascondiamo che abbiamo anche noi, nel nostro cuore, qualche preferenza
da esprimere.
R. – Non è come votare il presidente del Consiglio: è il capo
della Chiesa, per cui è la guida di tutti!