Caritas e Sant’Egidio in aiuto dei cristiani sfollati dopo attacchi a Lahore
La Caritas Pakistan ha attivato interventi di emergenza per assistere 400 famiglie
cristiane sfollate dal quartiere Joseph Colony, che hanno perso la casa e ogni proprietà
dopo l’attacco subito da musulmani estremisti, lo scorso 9 marzo. Secondo quanto riporta
l’agenzia Fides, verranno forniti alloggi temporanei, tende, aiuti alimentari, utensili
da cucina, biancheria e assistenza medica. In una nota, la Caritas sottolinea che
“le parti degli edifici sopravvissuti alle fiamme non sono agibili, in quanto rischiano
di crollare” ed è per questo che si è reso necessario “condurre le famiglie in una
zona sicura”. Anche la Caritas tedesca ha contributo agli interventi della sezione
nazionale, inviando aiuti per 20 mila euro. Mons. Joseph Coutts e il vescovo Sebastian
Shaw si sono recati sul posto per esprimere solidarietà e vicinanza alle famiglie.
A confortare la popolazione, anche l’appoggio dei giovani della Comunità di Sant’Egidio,
che hanno contribuito con scorte di cibo, acqua potabile e supporto psicologico. Parlando
con gli sfollati, i giovani hanno ripetuto “siamo con voi, ci siete cari, siete nostri
fratelli e sorelle. Non vi lasceremo soli, nel mondo tanti stanno pregando per voi”.
Il governo federale, per iniziativa del Presidente Ali Zardari, ha già versato alle
famiglie colpite 500 mila rupie (circa 4.000 euro) per ogni abitazione distrutta,
al fine di avviare la ricostruzione. Alla luce di questi nuovi attacchi, gli Ordini
e le Congregazioni religiose cattoliche presenti in Pakistan chiedono una riforma
della legge di blasfemia, attraverso la “Commissione Giustizia e Pace”. L’appello
è stato elaborato e sottoscritto da numerose organizzazioni della società civile pakistana,
come “Organization for Development and Peace”, “Human Rights Commission Pakistan”,
“Awaz Foundation”, “SPO Pakistan”. A fronte degli ultimi episodi, “il governo ha fallito
e si è dimostrato insensibile a proteggere le minoranze”, si legge nel testo. Bisogna
incrementare la tutela dei gruppi minoritari per “scoraggiare l’estremismo religioso”,
prosegue l’appello. Continuano poi le iniziative di solidarietà: il ministro degli
Affari religiosi Punjab ha annunciato che il 15 marzo prossimo si terrà la “Giornata
della Tolleranza”, in cui l’intera nazione manifesterà il proprio appoggio alla comunità
cristiana. L’idea è nata da una proposta del “Consiglio dei Ulama” e di alcuni leader
cristiani, tra cui Paul Bhatti, consigliere del primo ministro per l’Armonia religiosa.
Inoltre, il ministro di Stato per l’Armonia, il cattolico Akram Masih Gill, ha chiesto
una indagine trasparente che accerti i reali mandanti dell’attacco, sottolineando
che dietro l'incuriose alla Joseph Colony potrebbe esserci una “mafia dei terreni”,
che vuole appropriarsi dell’area per promuovere nuovi progetti immobiliari. Su iniziativa
di Maulana Tahir Hafiz Ashrafi, che già aveva sostenuto l’innocenza di Rimsha Masih
(la ragazza disabile cristiana assolta per blasfemia), il 20 marzo avrà luogo una
conferenza multilaterale fra partiti e movimenti politici, per discutere proprio il
tema dell’armonia religiosa. (V.C.)