Libia: a Bengasi protesta dei copti per la morte di un cristiano
Il fronte della gioventù copta ha organizzato una manifestazione di protesta per rivendicare
l’uccisione di Ezzat Atallah, il cristiano trovato morto in un carcere a Bengasi in
circostanze misteriose. Centinaia di cristiani copti, hanno incendiato bandiere e
lanciato sassi contro l’ambasciata libica al Cairo. Come riferisce l’agenzia AsiaNews,
i copti egiziani accusano il governo islamista di Mohamed Morsi di connivenze con
gli estremisti libici e incolpano le autorità di non preoccuparsi dei cristiani migranti
al solo scopo di evitare un caso di diplomazia. Il Ministero degli esteri afferma
che Atallah sia morto per cause naturali, in quanto sofferente di diabete e malato
di cuore, mentre la famiglia accusa le autorità egiziane di voler insabbiare il caso
volutamente, sostenendo che il congiunto sia stato torturato. Questo caso ha messo
in luce la terribile situazione dei cristiani in Libia, che subiscono gli attacchi
dei miliziani salafisti, al comando nella regione della Cirenaica. Durante la settimana
scorsa, più di 50 venditori ambulanti sono stati incarcerati dagli estremisti libici
per aver messo in vendita materiale con effigi religiose. Gli attivisti libici hanno
poi messo nel web un video della notizia, video poi posto sotto sequestro da parte
della polizia. Nei giorni passati, i cristiani copti hanno nuovamente accusato gli
estremisti di averli pestati e torturati e di aver utilizzato l’acido sui corpi dei
prigionieri allo scopo di cancellare i tatuaggi raffiguranti croci e altri simboli
cristiani. (R.C.)