E' cominciata con le litanie dei Santi la processione dei cardinali dalla Cappella
Paolina: i porporati, attraversata la Sala Regia, sono giunti nella Cappella Sistina
per l'inizio del Conclave, disponendosi secondo l'ordine prestabilito. I Cardinali
di rito latino indossano la veste e la mozzetta di colore rosso con relativa fascia,
rocchetto e berretta; i Cardinali delle Chiese Orientali indossano l'abito corale.
Terminato il canto delle Litanie, i porporati hanno intonato l'inno «Veni, creátor
Spíritus», invocazione solenne dello Spirito Santo. Dopo il canto del Veni Creator,
il cardinale decano Giambattista Re, che presiede la celebrazione, ha elevato questa
preghiera a Dio:
O Padre, che guidi e custodisci la tua Chiesa, dona
ai tuoi servi lo Spirito di intelligenza, di verità, di pace, perché
si sforzino di conoscere la tua volontà, e ti servano con totale dedizione. Per
Cristo nostro Signore. R. Amen.
Quindi il cardinale decano ha
pronunciato a voce alta insieme agli altri porporati la seguente formula di giuramento:
“Noi tutti e singoli Cardinali elettori presenti in questa elezione del Sommo
Pontefice promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo di osservare fedelmente e scrupolosamente
tutte le prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica del Sommo Pontefice
Giovanni Paolo II, Universi Dominici Gregis, emanata il 22 febbraio 1996, osservate
anche le variazioni in essa apportate con la Lettera Apostolica, in forma di Motu
Proprio, Normas Nonnullas del Sommo Pontefice Benedetto XVI del 22 febbraio 2013.
Parimenti,
promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo che chiunque di noi, per divina disposizione,
sia eletto Romano Pontefice, si impegnerà a svolgere fedelmente il munus Petrinum
di Pastore della Chiesa universale e non mancherà di affermare e difendere strenuamente
i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della Santa Sede.
Soprattutto,
promettiamo e giuriamo di osservare con la massima fedeltà e con tutti, sia chierici
che laici, il segreto su tutto ciò che in qualsiasi modo riguarda l'elezione del Romano
Pontefice e su ciò che avviene nel luogo dell'elezione, concernente direttamente o
indirettamente lo scrutinio; di non violare in alcun modo questo segreto sia durante
sia dopo l'elezione del nuovo Pontefice, a meno che non ne sia stata concessa esplicita
autorizzazione dallo stesso Pontefice; di non prestare mai appoggio o favore a qualsiasi
interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di intervento con cui autorità secolari
di qualunque ordine e grado, o qualunque gruppo di persone o singoli volessero ingerirsi
nell'elezione del Romano Pontefice”.
I singoli Cardinali elettori, secondo
l'ordine di precedenza, hanno poi prestato il giuramento con la seguente formula:
Ed
io (nome), Cardinale (cognome), prometto, mi obbligo e giuro.
E
ponendo la mano sul Vangelo presentato a ciascuno di essi dai Cerimonieri, hanno aggiunto:
Così
Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli che tocco con la mia mano.
Terminato
il giuramento, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, mons. Guido Marini,
ha pronunciato l’«Extra omnes», e coloro che non partecipano al Conclave hanno lasciato
la Cappella Sistina.
Poi, presente ancora il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche
Pontificie, il cardinale non elettore Prospero Grech ha tenuto ai Cardinali elettori
la meditazione sul gravissimo compito che li attende e sulla necessità che nell'elezione
del Romano Pontefice agiscano in tutto con retta intenzione, cercando di compiere
solo la volontà di Dio e mirando unicamente al bene di tutta la Chiesa.
Una
volta terminata la meditazione, anche il cardinale Grech e il Maestro delle Celebrazioni
Liturgiche Pontificie sono usciti dalla Cappella Sistina; sono state chiuse le porte
e poste delle guardie a tutti gli ingressi della Cappella. Fatto ciò, il cardinale
decano ha sottoposto ai porporati la decisione di procedere o meno alle operazioni
dell'elezione. Dunque, non è ancora certo se oggi i cardinali voteranno.