Pakistan: cristiani e musulmani insieme per condannare l’incendio in un quartiere
cristiano
In Pakistan, cristiani e musulmani condannano insieme l’attacco contro il quartiere
cristiano di Lahore, dove lo scorso 9 marzo scorso, in seguito a un devastante incendio,
sono state distrutte 178 case. Più di 400 famiglie, oltre 2500 persone, sono rimaste
senza casa. All’origine delle violenze, ricorda l’agenzia AsiaNews, l’accusa di blasfemia
nei confronti di un cristiano residente nel quartiere dato alle fiamme. Lunedì, intanto,
le scuole cristiane di Lahore e Karachi sono rimaste chiuse per l'intera giornata.
Domenica, migliaia di persone a Faisalabad – tra cui donne, bambini, sacerdoti, suore
e attivisti musulmani – hanno organizzato un sit-in nella strada principale della
città, terminato con una preghiera. Secondo Zaman Khan, un attivista musulmano, "quanto
accaduto conferma che i nostri leader non considerano le minoranze religiose cittadini
uguali agli altri pakistani. Dobbiamo lottare contro questa ideologia che spinge le
persone ad attaccare il prossimo" solo perché di un'altra religione. Dello stesso
avviso anche un altro musulmano, Arif Ayyaz: "E’ il momento di alzare la voce contro
l'ineleggibilità dei nostri politici". Tra aprile e maggio prossimim, in Pakistan
si terranno le nuove elezioni generali. (A.L.)