Il Conclave dei media. Voglia di conoscere e partecipare
"La vigilia
di un conclave si vive in un clima di grande fibrillazione perché la scelta di un
Papa è un gesto che pone la Chiesa davanti al mondo, in una dimensione davvero universale.
Il nuovo Papa sarà inoltre chiamato ad affrontare le sfide non solo del presente ma
anche quelle del futuro. Quindi la sua figura plasma il nostro immaginario e crea
una forte dimensione di attesa".P. Antonio Spadaro sj, direttore de La
Civiltà Cattolica, interpreta così lo stato d'animo che caratterizza la Chiesa
cattolica nella settimana del 75mo conclave della sua storia. "L'esplosione mediatica
che caratterizza queste giornate di Sede vacante - spiega ancora Spadaro - dimostra
il grande desiderio di partecipazione, anche attraverso la preghiera, un bisogno di
sapere di più, di informarsi. Valuto molto positivamente tutto questo". "Il rischio
- aggiunge - è quello di fagocitare dentro dinamiche mediatiche la dimensione pacata,
serena, impegnativa della fase pre-conclave. Ma anche le curiosità sul toto-papa esprimono
bisogni interessanti, diventano una proiezione dei propri desideri e delle proprie
speranze. E' un modo per sentirsi coinvolti nel destino della Chiesa e del suo ruolo
nel mondo". P. Spadaro, fondatore del blog www.cyberteologia.it,
commenta anche la grande attenzione suscitata dai cardinali che hanno un account Tweeter
o un profilo Facebook. "La loro presenza non ha mai violato la segretezza e la privacy
di questa delicata fase preparatoria. I porporati sono, al contrario, presenti in
rete con uno stile nuovo, che invita i fedeli a pregare, oltre che a riflettere".
"Alcuni utilizzano anche i social media per ascoltare gli altri. In fondo - conclude
- la Chiesa è chiamata non solo a comunicare un messaggio, ma anche ad ascoltare i
bisogni e i desideri degli uomini". "L'occasione di questo conclave è importantissima
per la Chiesa" commenta Francesco Clementi, costituzionalista, esperto di
storia del Vaticano. "La Chiesa può infatti riflettere su se stessa e focalizzare
quali sono gli obiettivi e le prossime sfide che la modernità le impone. Ma inoltre
è importante considerare che tutto ciò è stato possibile grazie a quello che io reputo
'un grande gesto di amore' di Benedetto XVI, la rinuncia al soglio petrino che ha
generato un nuovo e vivificante interesse anche da parte di molti non-credenti che
ne hanno valutato la grande novità". (A cura di Fabio Colagrande)