Conclave: regole e modalità per l'elezione del Papa
Una data già storica quella del 12 marzo 2013, che segna l’inizio del Conclave: 115
i cardinali chiamati ad eleggere il secondo Papa, dopo Joseph Ratzinger, del Terzo
Millennio: il 266.mo Pontefice della Chiesa cattolica apostolica romana. Ma cosa accadrà
prima dell’atteso annuncio “Habemus Papam”? Il servizio di Roberta Gisotti:
“Chiamo a testimone
Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo
Dio, ritengo debba essere eletto”: così i 115 cardinali elettori al momento del voto,
a partire, se lo vorranno, da oggi pomeriggio. Tutto è pronto nella Cappella Sistina
per ospitare l’evento: i porporati raccolti nella Cappella Paolina del Palazzo apostolico,
cantando il Veni Creator vi si recheranno in processione alle 16.30, accompagnati
da prelati, cerimonieri e dalla Cappella musicale pontificia. Sotto le volte michelangiolesche
del "Giudizio Universale", pronunceranno il giuramento di fedeltà alla Chiesa, di
difesa dei diritti spirituali e temporali e della libertà della Santa Sede, e di segretezza
assoluta su tutto quanto attiene l’elezione del Pontefice. A questo punto, il maestro
delle Celebrazioni liturgiche, mons. Guido Marini, pronuncerà l’extra omnes,
il "fuori tutti", che non riguarderà lo stesso mons. Marini e il cardinale non elettore,
Prospero Grech, che terrà la seconda meditazione ai porporati. Entrambi poi lasceranno
la Sistina assieme a mons. Marini.
Sigillata la porta di accesso alla Cappella
Sistina, i cardinali potranno procedere al primo scrutinio segreto o rimandarlo al
giorno dopo, quando le votazioni saranno due al mattino e due alla sera, al termine
delle quali - intorno alle 12 e alle 19 - le schede saranno bruciate in due stufe,
originando dal comignolo posto sul tetto della Cappella Sistina le fumate nere o bianche
a seconda dell'avvenuta elezione o meno. Se l’elezione avvenisse nel primo scrutinio
del mattino o del pomeriggio, l’orario della fumata bianca sarebbe senz’altro anticipato
tra le 10.30-11 e le 17.30-18.
Se a tutto venerdì, dopo 12 o 13 votazioni,
non si sarà raggiunta una maggioranza di due terzi, ovvero 77 voti su 115, vi sarà
una pausa – massimo 24 ore – di preghiera e di libero colloquio ed una esortazione
spirituale del cardinale protodiacono Jean Louis Tauran. Quindi, se necessario, altre
21 votazioni, con pause di preghiera e riflessione ogni sette. Giunti al nono giorno
- dopo 33 o 34 scrutini senza esito - si procederà al ballottaggio tra i due cardinali
con maggior consensi, che non voteranno e dovranno comunque raggiungere la maggioranza
stabilita.
Quando il voto andrà a buon fine: il neoeletto Papa dovrà accettare
e scegliere il nome. Solo a questo punto vi sarà la fumata bianca che precederà l'"Habemus
Papam", l’annuncio del cardinale protodiacono, Jean-Louis Tauran, dalla Loggia delle
benedizioni della Basilica di San Pietro, dove si affaccerà dopo aver indossato i
paramenti papali il nuovo Vicario di Cristo.