Somalia: Medici senza frontiere ribadisce indipendenza da Onu e Oua
Medici Senza Frontiere, attiva in oltre 60 Paesi nel mondo, chiede che l’assistenza
umanitaria in Somalia, in cui è presente dal 1991, non venga subordinata all’agenda
politico-militare delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana. “Il sistema degli aiuti
umanitari non deve essere trasformato in uno strumento al servizio delle operazioni
contri i gruppi di opposizione armata nell’ottica di stabilizzare la situazione”.
Valeria Cipollone ha domandato al direttore generale di Msf Italia, Kostas
Moschochoritis, perché mantenere l’indipendenza degli aiuti è così importante.
R. – Le operazioni
della stabilizzazione militare non devono integrare l’assistenza umanitaria come strumento
per raggiungere obiettivi politici e di sicurezza. Questo è fondamentale, se vogliamo
avere un’assistenza umanitaria imparziale, cioè guidata solo dai reali bisogni della
popolazione e non da un’agenda politico-militare. Quando questa politica è stata implementata,
nel passato, abbiamo visto i risultati devastanti sulle popolazioni.
D. – L’assenza
di sicurezza spinge ogni giorno più di 100 somali ad emigrare e ha messo a rischio
lo stesso intervento di Msf. Nel 2011, infatti, due vostri operatrici sono state rapite
mentre due collaboratori sono stati uccisi come è organizzato il vostro lavoro ora?
R.
– Quello che facciamo, ovviamente, è ridurre al massimo i rischi per il nostro personale
sia internazionale che locale. Per questo abbiamo mantenuto una minima presenza internazionale,
solo indispensabile, e lavoriamo nelle zone dove è possibile lavorare.
D. -
Essere inseriti in una struttura più ampia come quella delle Nazioni Unite non semplificherebbe
l’attività di Medici senza frontiere?
R. - Se noi collaboriamo con i caschi
blu siamo automaticamente identificati come alleati dei caschi blu. Alla fine dei
conti, se vai di pari passo accanto ai soldati, di qualsiasi colore, di qualsiasi
fazione, diventi anche un obiettivo militare. Tutto si gioca sulla percezione dell’organizzazione
tra la popolazione; solo se questa organizzazione è considerata indipendente, neutrale,
imparziale, può lavorare.