Pakistan: la protesta dei cristiani dopo gli attacchi musulmani a Lahore
Movimenti cristiani in piazza in varie città del Pakistan dopo che negli ultimi due
giorni una folla di musulmani ha attaccato e semidistrutto numerose abitazioni in
un quartiere cristiano di Lahore. All’origine del gesto c’è un presunto caso di blasfemia.
Il servizio è di Eugenio Bonanata:
Il governo
di Islamabad non garantisce la sicurezza dei cristiani. Questo il principale motivo
della protesta che coinvolge diverse località pakistane a cominciare da Lahore. Nella
città pakistana si sono radunate decine di persone raccogliendo l’invito di alcuni
movimenti cristiani, capeggiati dall’ex ministro per le Minoranze Salick, in risposta
ai fatti degli ultimi giorni. I manifestanti hanno corretto il bilancio fornito dalle
autorità locali, affermando che sono almeno 300 le famiglie che hanno perso la propria
abitazione. Per ciò – questa la richiesta - serve un risarcimento immediato e soprattutto
maggiore rispetto a quello annunciato dal governo, accusato di aver reagito con ritardo
alle violenze perpetrate dai musulmani. I talebani pakistani esultano per quanto avvenuto,
mentre la Polizia ha eseguito più di un centinaio di arresti nelle ultime ore. Tuttavia
i movimenti cristiani chiedono di più minacciando di proseguire nella protesta. A
sferrare l’attacco, venerdì e sabato, almeno 3 mila musulmani alla ricerca di un ventottenne
sospettato di aver ripetutamente offeso il profeta Maometto. Nonostante il giovane
sia stato fermato dalla Polizia, la folla è tornata nel quartiere cristiana seminando
distruzione.