Pakistan: musulmani attaccano cristiani a caccia di presunto blasfemo, 100 case incendiate
Una folla di musulmani che ieri aveva danneggiato e quasi distrutto la casa di un
cristiano accusato di blasfemia nella Joseph Colony di Lahore (Pakistan centrale)
e' tornata oggi nella zona incendiando un centinaio di case di famiglie cristiane.
Ieri, la folla, circa 3.000 persone aveva attaccato la casa di un pachistano
cristiano di nome Savan, accusato di avere ripetutamente insultato Maometto. Guidati
da Shafiq Ahmed, musulmano intenzionato ad uccidere Savan, i dimostranti si sono riversati
nella zona dove vivono 130 famiglie cristiane, incendiando ed in parte distruggendo
la casa di Savan, assente, e malmenando suo padre, Chaman Masih.
Dopo aver
gravemente danneggiato la casa del presunto autore della blasfemia Savan, la folla
si e' accanita anche contro le case delle altre famiglie cristiane. Questo ha provocato
una fuga in massa dalla zona di uomini, donne e bambini che hanno abbandonato non
solo le loro abitazioni, ma anche tutti i loro beni. Stessa sorte ha avuto il veicolo
di un pastore di una chiesa cristiana che era arrivato nella Joseph Colony per verificare
i fatti ma che e' stato costretto dagli attaccanti ad una precipitosa fuga. La
protesta, cominciata nel pomeriggio, e' durata fino a sera, quando sul posto e' giunto
un contingente di agenti della polizia pachistana che per placare la protesta hanno
confermato che contro il presunto blasfemo Savan era stata registrata una denuncia
in base all'articolo 295-C del Codice penale pachistano che prevede la pena di morte.
Da
parte sua Hafiz Abdul Majid, responsabile del posto di polizia di Badami Bagh, competente
per l'area dove e' avvenuto l'incidente, ha detto al quotidiano Pakistan Today che
''indagini preliminari hanno mostrato che le accuse di blasfemia sarebbero insussistenti'',
ma che ''gli agenti sono stati costretti a registrare la denuncia contro il giovane
cristiano per placare la folla infuriata''. ''Ci sono alcuni elementi religiosi
- ha aggiunto – che cercano di sfruttare le situazioni per i loro interessi ma cercheremo
di far si' che nessuno sia danneggiato da queste persone che hanno come unico scopo
di fomentare l'odio religioso''.
Reagendo all'incidente, il consigliere del
primo ministro pachistano per le Minoranze religiose, Paul Bhatti, cattolico, ha detto
che simili incidenti continuano a verificarsi. “Sono diventati parte della nostra
routine – ha detto - stiamo cercando di fare del nostro meglio per mettervi fine''.