2013-03-08 14:16:51

Sfruttamento di minori e traffico di esseri umani nella denuncia di mons. Tomasi all’Onu


Schiavitù, prostituzione infantile, pedopornografia crescono nel mondo e la maggior parte delle vittime sono donne: lo ha ricordato mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra, intervenendo alla 22.ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani. Almeno 136 nazionalità in 118 Paesi sono colpite a diverso titolo dal drammatico fenomeno del traffico di esseri umani. La maggior parte delle vittime sono donne, circa il 60%, ma ci sono anche tanti bambini. E purtroppo il numero dei minori cresce in modo allarmante: è passato in 3 anni dal 20% al 27%. L’inaccettabile traffico di esseri umani, che comporta il lavoro forzato e lo sfruttamento sessuale, frutta ai mercanti di schiavitù miliardi e miliardi di dollari all’anno. Mons. Tomasi ricorda che in molti Paesi lo sfruttamento dei bambini è possibile per una situazione di estrema debolezza legislativa e dunque incoraggia a livello internazionale a fare pressione perché tutti i Paesi abbiano normative adeguate contro il traffico di esseri umani e poi chiede forme più incisive di cooperazione regionale per il rispetto dei diritti umani. Ma nello stesso tempo mons. Tomasi sottolinea come il crescere dell’organizzazione internazione della “offerta” sia dovuta al crescere drammatico della “domanda” e che dunque bisogna anche agire per un’azione forte contro coloro che potremmo definire i “consumatori”, coloro che pagano per inaccettabili prestazioni sessuali. E’ necessario combattere impunità e corruzione che sono dietro a tali fenomeni. E poi una raccomandazione di mons.Tomasi in considerazione delle vittime: è fondamentale assicurare forme di assistenza a chi ha subito schiavitù sul lavoro o schiavitù sessuale per creare le condizioni per riportarle a una vita dignitosa all’interno della società. Dopo aver raccomandato l’impegno sul piano legislativo, però, Mons.Tomasi ricorda che non può essere tutto risolto attraverso le normative: bisogna anche combattere la cultura che spinge a comportamenti indegni e bisogna combattere la povertà che porta tanti alla disperazione di vendere il proprio corpo o addirittura i propri figli. (F.S.)







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