2013-03-07 15:33:21

Libia, mons. Martinelli: per cristiani vita difficile, ma i libici non sono per islam radicale


L’ondata di integralismo che attraversa il Nordafrica sta rendendo la vita impossibile ai cristiani. In Libia, a Tripoli, sabato scorso, un uomo entrato con una scusa nella cattedrale cattolica di San Francesco, ha sparato due colpi contro un sacerdote, mancandolo. Non è la prima volta che i copti residenti in Libia finiscono nel mirino dei salafiti. La scorsa settimana, un gruppo di uomini armati ha attaccato una chiesa a Bengasi aggredendo due preti della comunità egiziana. Sul costante aumento delle violenze e delle intimidazioni, Alessandro Filippelli ha intervistato il vicario apostolico a Tripoli, mons. Giovanni Martinelli: RealAudioMP3

R. – L’evoluzione di una società, che ha le sue ragioni anche politiche, purtroppo ha dato troppo spazio al fondamentalismo. Il problema è che realmente la violenza esiste, è stata presente almeno in Cirenaica, nella zona di Barce, Terna, Topuk e in qualche modo anche a Bengasi. Quindi c’è stata violenza, per cui anche le nostre religiose che lavoravano negli ospedali da tanti anni sono dovute partire perché realmente non era facile per loro affrontare questo tipo di violenza.

D. – In questa fase post-Gheddafi, il Paese sta cercando di trovare un equilibrio di governo. Nel Paese c’è la corrente salafita che punta a confondere le idee: come è possibile confrontarsi con un islam che non cerca un dialogo?

R. – Io direi che in Libia non sembra ancora esservi un islam "impossibile", perché la popolazione non è abituata a vivere in questo fondamentalismo che non è il suo stile. Però, sono convinto che il confronto debba esserci e quindi necessariamente anche la Chiesa si trova a vincere questa resistenza e forse anche a capire quali siano le ragioni di fondo.

D. – Cosa intende quando parla di “sorgenti di fondamentalismo che condizionano il rapporto tra il mondo musulmano e la Chiesa”?

R. – Ci sono le sorgenti del fondamentalismo, in particolare in alcune zone della Cirenaica, parlo di Derna. Qui, abbiamo le sorgenti e purtroppo si sono sviluppate con la rivoluzione, con questa rivoluzione. Si sono sviluppate queste correnti estremiste islamiche che purtroppo condizionano un po’ tutto il Paese. Loro desiderano avere un islam fondamentalista che abbia una sua identità, desiderano in ogni settore della vita sociale e soprattutto per quanto riguarda in particolare le donne e anche le strutture del vivere sociale: loro vogliono dare una identità musulmana. Direi di non aggravare la situazione ma di guardarla con serenità, perché i libici e buona parte del mondo arabo non vogliono il fondamentalismo: vogliono la vita sociale e i rapporti con tutte le realtà umane di cui sono circondati. Quindi, aiutiamoli a ritrovare questo tipo di serenità, è importante.







All the contents on this site are copyrighted ©.