2013-03-07 11:54:30

Congo: ancora combattimenti nel Nord Kivu nonostante gli accordi di pace


Più di 120 persone hanno perso la vita in combattimenti nel territorio del Masisi e in quello di Rutshuru (90 km circa da Goma, capoluogo del Nord Kivu nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo). Lo riferisce nel suo sito ufficiale la Conferenza Episcopale Congolese (Cenco). Tra il 27 e il 28 febbraio si sono affrontati i militari dell’esercito regolare congolese (Forces Armées de la République Démocratique du Congo-Fardc) e i miliziano dell’Armée du Peuple pour un Congo Libre et Souverain (Apcls), uno dei più importanti dei 30 gruppi armati che operano nella provincia congolese. Secondo la Cenco le vittime sono in maggioranza di etnia Hunde, Nande e Hutu. Oltre ai morti e ai feriti, i combattimenti hanno provocato la distruzione del centro commerciale di Kitchanga: “hotel, magazzini, negozi, farmacie e ristoranti sono stati distrutti e incendiati. I quartieri Camp Sayo e Mberere sono stati distrutti al 90%. Secondo la Croce Rossa locale, più di 256 case sono state incendiate”. L’Apls è formata Hundé e il suo leader è un generale autoproclamato Janvier Karaïri. Secondo diverse fonti locali, gli scontri sono scoppiati perché i militari delle Farc inviati nell’area sono ex ribelli tutsi che sono stati integrati nelle forze armate regolari. Nonostante gli accordi di Addis Abeba il Nord Kivu non trova pace anche perché il principale gruppo di guerriglia della provincia, l’M23 si è diviso in due fazione in lotta tra loro. (R.P.)







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