Aperto a Pechino il Congresso Nazionale del Popolo
Si è aperto questa mattina il dodicesimo Congresso Nazionale del Popolo, di fatto
il parlamento cinese. Previste due settimane di lavori per gli oltre 3mila delegati
che si sono radunati nella grande sala del Popolo a Pechino. Il servizio è di Stefano
Vecchia:
Al centro
dell’evento la conferma della nuova leadership decennale, copia - per i vertici più
elevati - di quella del partito unico, uscita dal Congresso dell’ottobre 2012, con
Xi Jinping, che è il segretario generale del partito, che accede alla presidenza del
Paese, e Li Keqiang, secondo nell’organigramma comunista, come primo ministro. E’
stato il premier uscente Wen Jiabao a delineare,nel suo discorso inaugurale di
questa mattina, la situazione del Paese - i risultati positivi e le prospettive future
- con un forte accenno sui temi economici, ma anche sulle necessità e le aspettative
della popolazione. “La crescita - ha sottolineato Wen - è alla base di tutto e per
questo è stato fissato per questo anno l’obiettivo del 7,5 per cento. Una crescita
economica incentivata dalla riforma fiscale, che nel 2012 ha portato la Repubblica
Popolare Cinese a continuare la sua corsa, sebbene rallentata. Perché la crescita
continui e soprattutto si traduca in effetti stabilizzanti occorre - ha indicato il
premier uscente - un più stretto rapporto pubblico-privato, con maggiori investimenti
in quest’ultimo”. Non mancano le sfide sociali, mentre si aggrava la situazione ambientale.
Necessario, però, anche accrescere il benessere generale della popolazione, diminuire
le differenze regionali e proteggere i diritti dei più deboli, a partire da donne
e bambini. “A questo fine - ha segnalato Wen Jiabao - è anche necessario un impegno
maggiore contro la corruzione, che mette a rischio l’egemonia del partito e la stabilità
del Paese”. Sullo sfondo della situazione interna, infine, il crescente ruolo internazionale,
che richiede alla grande Cina nuove responsabilità e strumenti di dialogo.