Accattoli: "Guardiamo al conclave con occhi non solo europei"
Luigi Accattoli, vaticanista e scrittore Eviterei
di guardare al conclave che verrà con l'atteggiamento di chi pensa che la Chiesa sia
in crisi. La Sede vacante deve essere invece un momento per allargare lo sguardo sull'insieme
della Chiesa che è molto vasto e richiede occhi non solo europei per essere indagato.
In Europa c'è un momento di ripiegamento e stanchezza per quanto riguarda la fede.
Ma i cardinali elettori hanno di fronte le sfide di una realtà ecclesiale mondiale.
Le sfide che riguardano anche le Chiese dei paesi poveri, ad esempio, spesso piene
di fedeli e con un'alta vitalità per quanto riguarda le vocazioni. Non
trovo molto fecondo l'esercizio di cercare l'identikit del prossimo Pontefice nelle
parole pronunciate da Benedetto XVI negli ultimi giorni di pontificato. Certo, il
Papa emerito ci ha lasciato un messaggio chiaro: servono energie fresche e nuove per
affrontare le tante sfide che si propongono oggi alla Chiesa. Ma non credo che
nell'ultimo secolo ci sia mai stato un conclave che si riuniva in una fase di tranquillità
e in cui non c'erano emergenze per la Chiesa. Anche la cosidetta 'riforma della
Curia', che per molti sembra ineludibile, non la considero una priorità per il prossimo
Papa. Il vero problema è l'annuncio della fede cristiana nella piena dimensione
dell'umanità di oggi. Poi la Curia seguirà. Io mi auguro un Papa abbastanza spregiudicato,
ce ne sono stati nella storia, che sia soprattutto un sant'uomo, un apostolo per il
mondo di oggi. Poi la riforma della Curia sarà il quinto, sesto problema del suo pontificato.
(Intervista di Fabio Colagrande)