Il Movimento Cinque Stelle ribadisce che non darà alcuna fiducia. La posizione è stata
espressa a Roma nella riunione, ieri pomeriggio, degli eletti, che ha anche individuato
i capigruppo di Senato e Camera, Vittorio Crimi e Roberta Lombardi. Il ministro Passera
intanto non commenta l’ipotesi che lo vede alla guida di un governissimo Pd-Pdl. Giampiero
Guadagni:
Nessuna alleanza,
nessuna fiducia ad un governo dei partiti. Beppe Grillo ribadisce dunque la linea
del Movimento 5 Stelle. Arrivato con l’ideologo Casaleggio all’assemblea dei 163 parlamentari
neoeletti, Grillo si dice convinto che alla fine Pd e Pdl si accorderanno per un governissimo.
E il premier, aggiunge, sarà Corrado Passera, ministro nell’Esecutivo Monti. I 5 stelle
voteranno invece a favore di singoli provvedimenti in sintonia con il loro programma.
Grillo ne cita uno su tutti: il reddito di cittadinanza. Respinta dunque la mossa
di Bersani: un programma di governo in otto punti sul quale chiedere la fiducia in
Parlamento. Nell’elenco, tra l’altro, una legge contro la corruzione e la mafia, una
sul conflitto d’interesse, interventi immediati su economia e diritti, anche la riforma
dei partiti. Bersani è pronto a ridiscutere il sistema di finanziamento. Ma, avverte,
una forma di sostegno pubblico deve rimanere. Su queste proposte Bersani sfida Grillo:
deve assumersi le proprie responsabilità, se insiste a dire tutti a casa, a casa andrà
anche lui. Per il segretario del Pdl Alfano, il Pd sta facendo sbattere l'Italia contro
un muro. Se il Pd insiste nel suo tentativo con Grillo, sostiene il Pdl, non c’è alternativa
al ritorno alle urne.
Dunque Grillo dichiara di non aver appoggiare alcun
tipo di governo. Una decisione che non tiene conto delle aperture del segretario del
Pd Bersani sui temi che hanno caratterizzato la campagna elettorale del Movimento
Cinque Stelle. Alessandro Guarasci ha sentito il politologo Alberto Gambino:
R. Il Movimento
5 Stelle dovrebbe riflettere sul fatto che in questo momento la politica sta davvero
cercando di aprire un confronto con un'area politica che fino ad oggi era considerata
irrilevante e già questo è un punto a favore del Movimento di Grillo. Dunque, sarebbe
il caso - prima che ragionare sul futuro governo o sulle maggioranze - di ragionare
sui temi e sulle proposte che gli vengono sottoposti: se davvero vogliono portare
una ventata di novità, allora partano con i problemi reali che riguardano concretamente
le persone.
D. - Secondo lei, i parlamentari di Grillo potranno assumere una
propria fisionomia in Parlamento oppure saranno, in qualche modo, sempre comandabili
dall'esterno?
R. - Il voto che rappresenta Grillo è molto variegato. Non vedo
un collante uniforme rispetto a questo gruppo e temo, quindi, che possa soltanto essere
eterodiretti da una mente, che è quella di Grillo, che attualmente rappresenta indiscutibilmente
la leadership.