Il Fondo monetario internazionale non e' ancora pronto ad approvare il piano di salvataggio
di Cipro, di cui si sta discutendo in queste ore all'Eurogruppo. Ma il vertice ha
anche parlato della crisi italiana. Il servizio da Bruxelles di Laura Serassio:
A una settimana
dal voto e coi timori che le turbolenze sui mercati possano riprendere da un momento
all’altro, l’Italia non poteva non essere al centro delle discussioni tra i ministri
della zona euro, riuniti dal primo pomeriggio a Bruxelles. “Al Paese serve stabilità”,
così la responsabile austriaca, Maria Fekter, arrivando alla riunione, “noi restiamo
fiduciosi, ma spetta agli italiani ottenerla”. E a sottolineare le incertezze sui
mercati, che dipenderanno dalla velocità di formazione di un nuovo governo, ci ha
pensato la collega finlandese, auspicando allo stesso tempo che venga proseguito il
ciclo di riforme inaugurate da Monti. Stessa speranza espressa dal lussemburghese
Luc Frieden. Insomma, nessuno commenta nel merito la complessa situazione, ma gli
sviluppi del dopo-voto lasciano i partner europei col fiato sospeso, ed è toccato
al ministro italiano Vittorio Grilli, se non rassicurare, almeno informare i colleghi.
Ufficialmente in agenda dell’Eurogruppo, invece, la questione del prestito a Cipro.
Il Paese ha avviato negoziazioni per un sostegno da circa 17 miliardi di euro, in
primis per le banche, notevolmente esposte nei confronti della Grecia. Dopo le recenti
elezioni, il prestito potrebbe avvicinarsi, ma restano diversi nodi: dalla partecipazione
dei privati, alle norme sul riciclaggio di denaro.