Egitto: scontri a Port Said, 1 morto. Kerry lascia il Cairo promettendo aiuti
Un poliziotto ha perso la vita ieri sera a Port Said, in Egitto, negli scontri tra
la popolazione e le forze dell'ordine. Oltre 250 i feriti. Gli scontri sono nati dopo
la decisione delle autorità di trasferire 39 detenuti in attesa di giudizio accusati
di aver preso parte alle violenze che nel febbraio del 2012 provocarono la morte di
74 persone durante un incontro di calcio allo stadio di Port Said. Intanto, al Cairo,
il segretario di Stato americano Kerry chiudeva la sua visita ufficiale. Il servizio
di Fausta Speranza:
Due giorni al
Cairo e colloqui con il presidente Morsi ed esponenti dell'opposizione: poi il segretario
di Stato americano John Kerry lascia l’Egitto promettendo aiuti per uscire dalla profonda
crisi economica che attanaglia il Paese. Con le promesse una raccomandazione: aprire
a compromessi. In particolare a Morsi, islamico integralista dei Fratelli Musulmani
diventato capo di Stato, chiede “'più sforzi e più aperture” per riportare stabilità.
Nella capitale, solo echi limitati degli scontri a Port Said, nel nord-est del Paese.
Si parla invece della decisione dell’Alta corte costituzionale che ha rigettato i
ricorsi sulla legalità della commissione che ha redatto la contestata Costituzione
adottata comunque dall'Egitto a dicembre. La Commissione dominata dagli integralisti
islamici è accusata dalle opposizioni di aver redatto un testo che non rappresenta
tutti gli egiziani, che apre all'islamizzazione della legislazione. Sembra che altri
ricorsi aspettino ancora l’esame dell’Alta Corte.