Le priorità della Chiesa in Indonesia: formazione ed evangelizzazione
La Chiesa cattolica in Indonesia è una realtà viva, come racconta ad AsiaNews padre
Yohanes Indrakusuma, che individua come priorità l’evangelizzazione “ad gentes” e
una conversione continua, al fine di vivere pienamente il significato più profondo
della fede in Cristo. Il sacerdote, originario di cittadina di East Java e nato da
una famiglia cinese, ha promosso l’apertura dell’istituto teologico e filosofico San
Giovanni della Croce, inaugurato a inizio gennaio, un centro che potrà formare “sacerdoti,
religiosi e laici attivi nella pastorale”. Padre Yohanes sottolinea l’importanza degli
incontri organizzati dall’istituto, cui “partecipano molti protestanti e, a volte,
anche i non cristiani”. Non meno importante è il compito missionario. “In molte parti
dell’Indonesia – racconta – si registrano conversioni alla Chiesa cattolica, il cui
numero è in continua crescita: ad oggi sono circa il 3%, per un totale di 7 milioni
nel Paese musulmano più popoloso al mondo”. Nell’annuncio, il “contributo dei laici”
e i programmi di evangelizzazione specifici sono fondamentali, perché “vi sono ancora
oggi molte aree tribali che non sono state raggiunte dal Vangelo”. Il sacerdote evidenzia
poi la presenza di fenomeni di “persecuzione anticristiana”, anche se “la realtà in
Indonesia varia da zona a zona”. Mentre in aree quali North Sumatra, Padang e West
Java vivono una situazione peggiore, a Papua, Flores, Timor e West Kalimantan è vero
il contrario, anche perché c’è una folta presenza di cattolici e protestanti. Tuttavia,
“la popolazione, anche musulmana, ha un approccio amichevole”, anche se “fanatismo”
ed “estremismo” persistono. La minoranza di religione cattolica ha di recente acquisito
crescente visibilità e rappresentatività, anche dal punto di vista politico e istituzionale:
il ministro della Difesa è cattolico, il vicegovernatore di Jakarta è un protestante
di origine cinese, i governatori di West Kalimantan e di North Celebes sono entrambi
cattolici. In conclusione, padre Yohanes esprime la sua gratitudine ai missionari
europei e afferma: “Ora, in un momento di forte secolarismo, invitiamo voi europei
a venire in Indonesia e scoprire i semi della fede che i missionari hanno piantato
in passato, e i frutti che oggi ne derivano”. (V.C.)