2013-03-02 13:01:18

Vietnam: migliaia di firme per liberare i cattolici in prigione


Familiari e amici dei cattolici condannati in carcere nel gennaio scorso per sovversione hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione, che prevede anche una raccolta firme alla quale hanno aderito leader religiosi cristiani e buddisti. L'obiettivo, spiegano i promotori, è quello di diffondere il caso fra la popolazione civile e conquistare, prima di tutto, l'interesse e l'adesione dei vietnamiti. A parlare dell'iniziativa - riferisce l'agenzia AsiaNews - è il fratello minore di una delle persone incarcerate; interpellato dal sito Radio Free Asia (Rfa), egli ha ricordato che si tratta di un'incriminazione ingiusta, fondata su accuse pretestuose che ha spalancato le porte della prigione a persone "innocenti". Il movimento di sensibilizzazione pubblica ha preso il via il 27 gennaio, con una petizione intitolata: "Protesta contro un processo illegale, che si è tenuto a Vinh l'8 e 9 gennaio 2013". I promotori denunciano l'uso di "procedure illegali" per il loro arresto e l'ingiusta condanna. Essi non intendono solo informare della vicenda ma, al tempo stesso, mobilitare "quante più persone possibile" per la causa dei prigionieri. Oggi sono due i gruppi attivi nella Campagna: il primo opera nel nord del Vietnam, mentre il secondo si muove nel sud del Paese. Nel promuovere la raccolta firme, i simpatizzanti precisano anche di non "aderire a organizzazioni o movimenti politici", ma di farsi carico "delle opinioni e dei sentimenti" che vivono i familiari. Alla metà di febbraio sono state raccolte oltre 10mila firme, fra le quali vi sono anche due vescovi cattolici e un religioso buddista della Chiesa unificata buddista del Vietnam (Cubv), non riconosciuta dal governo e spesso oggetto di persecuzioni e abusi. Il monaco e venerabile Thich Khong Tanh ha voluto aderire per "difendere la giustizia e la democrazia nel Paese". (R.P.)







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