Sindone: il 30 marzo ostensione televisiva. Mons. Nosiglia: "luce della vita"
Sarà la seconda ostensione televisiva della storia dopo quella del 1973. Il pomeriggio
del Sabato Santo, il prossimo 30 marzo, la Sindone uscirà dalla teca che la conserva
nel Duomo di Torino e sarà esposta alla venerazione dei fedeli in diretta su Rai Uno
durante la trasmissione “A sua immagine”, nel corso di una liturgia della parola presieduta
dall’arcivescovo e custode pontificio, mons. Cesare Nosiglia. La Sindone - riferisce
l'agenzia Sir - sarà mostrata come “icona del Sabato Santo”, secondo la definizione
che ne diede Benedetto XVI nella sua meditazione di fronte al Telo durante l’ultima
ostensione del 2010: “Il silenzio che avvolge il Sabato Santo è lo stesso silenzio
in cui si trova la Sindone”, ha detto mons. Nosiglia, spiegando ai giornalisti la
scelta di fare l’ostensione il giorno prima della Pasqua. “Quel volto dell’Uomo dei
dolori”, ha aggiunto l’arcivescovo, “richiama il buio della morte ma anche lascia
intravedere la luce della vita che da questa morte scaturisce per tutti gli uomini”.
L’ostensione televisiva è una tappa nel cammino di “nuova evangelizzazione” voluto
da Giovanni Paolo II e proseguito da Benedetto XVI anche attraverso l’indizione dell’Anno
della fede. “Sulla possibilità di fare una ostensione televisiva in mondovisione ho
cominciato a riflettere da molti mesi con la Santa Sede e ho ottenuto il placet di
Benedetto XVI - ha aggiunto mons. Nosiglia - il quale ci ha incoraggiati dando un
taglio di evangelizzazione e contemplazione all’evento, in modo da favorire nei fedeli
un momento di grande spiritualità proprio nella Settimana Santa”. L’ostensione si
terrà nella cattedrale di Torino, dove la Sindone è custodita da oltre tre secoli:
la liturgia sarà un invito a riflettere sull’immagine che richiama la Passione del
Signore. A venerare la Sindone in duomo ci saranno 300 persone, “scelte tra coloro
che portano nel proprio corpo e animo la passione di Cristo sofferente”, ha spiegato
l’arcivescovo. Si tratterà di malati, persone che hanno perso la casa o il lavoro.
Ci sarà poi un gruppo di giovani: “Perché vogliamo - ha chiarito mons. Nosiglia -
che questo evento rientri nel cammino del Sinodo dei giovani”. Tutti gli altri potranno
assistere all’ostensione in diretta televisiva. L'ostensione televisiva sarà visibile
non solo in televisione, ma anche su smartphone o tablet. Sarà possibile visualizzare
per la prima volta la Sindone in alta definizione, attraverso un’applicazione destinata
ai device Apple. L’app sarà realizzata dalla società Hal9000, che nel 2008 riprese
ad altissima risoluzione il Telo conservato da oltre tre secoli nella cattedrale del
capoluogo piemontese: "Grazie alle nuove tecnologie - spiega il vicepresidente della
Commissione diocesana per la Sindone, don Roberto Gottardo - tutti coloro che vorranno,
anche i più lontani, potranno vedere la Sindone e contemplare l’Uomo dei dolori”.
L’applicazione mostrerà l’immagine ad alta definizione della Sindone, un’immagine
ripresa nel 2008 che ingrandita al massimo necessiterebbe per essere contenuta interamente
di uno schermo di 68 metri per 18, sarà plurilingue e disponibile in due versioni,
una gratuita e una a pagamento, con spiegazioni divise in quattro percorsi: i dettagli
del Telo, l’Uomo della Sindone, le indagini scientifiche, il percorso biblico. (R.P.)