2013-03-02 19:04:18

L’Iraq bombarda postazioni di ribelli in Siria. L’Onu si propone come mediatore tra governo e opposizione


L’esercito iracheno ha bombardato, in territorio siriano, postazioni di ribelli, impegnati in combattimenti contro le forze governative del presidente Assad. E’ quanto rende noto l’emittente al Arabiya precisando che alla frontiera sono arrivati, da Baghdad, cospicui rinforzi militari. Secondo fonti dell’opposizione, sono almeno 7 le persone morte in seguito all'attacco sferrato da elicotteri iracheni nella città siriana di Al Yarobiya. Le Nazioni Unite, intanto, si dichiarano pronte a facilitare il dialogo tra governo e opposizione. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, e l'inviato speciale di Onu e Lega araba, Lakhdar Brahimi, hanno espresso profonda frustrazione per la situazione di stallo del conflitto siriano che ha causato, finora, la morte di oltre 70.000 persone. L’Onu è disponibile a facilitare il dialogo tra governo e opposizione e la comunità internazionale – si legge in un comunicato congiunto - deve essere unita nel cercare una soluzione politica alla crisi”. Sul terreno intanto, l’operazione dell’esercito iracheno ha permesso alle forze governative siriane di riprendere il controllo dell’avamposto di Al Yarobiya, sul confine nord-orientale, precedentemente controllato dai ribelli. Il ministero dell'Interno di Baghdad ha riferito che, durante gli scontri tra ribelli e forze governative per il controllo di questo avamposto, sono rimaste ferite, in territorio iracheno, due persone raggiunte da proiettili vaganti. Fonti governative irachene confermano, poi, che almeno 4 soldati siriani feriti nei combattimenti nella città di Al Yarubiya, sono stati ricoverati nell’ospedale iracheno di Tall Afar. Le forze governative siriane hanno ripreso il controllo anche della strada che collega la provincia centrale di Hama all’aeroporto internazionale di Aleppo. La notizia, riportata dall’esercito siriano in un comunicato, è stata confermata dall’Osservatorio siriano per i Diritti Umani. Grazie al controllo di questa strada, il governo siriano potrà dispiegare nuovi rinforzi in un’area, teatro nelle ultime settimane, di intensi combattimenti. Se l’esercito di Damasco riuscirà a mantenere il controllo di questa arteria - ha detto il responsabile dell’Osservatorio siriano per i diritti umani - “questo cambierà il corso delle battaglie”. Sul versante politico il ministro degli Esteri siriano ha affermato stamani a Teheran che per fermare le violenze in Siria vanno fatte pressioni su Turchia, Qatar e sugli altri Paesi che forniscono finanziamenti e armi ai ribelli. Il ministro degli Esteri iraniano ha dichiarato, infine, che il presidente Bashar al Assad “parteciperà” alle elezioni previste in Siria nel 2014.







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